Qualche anno fa, una brutta notizia dopo un esame medico ha cambiato la vita di Sara Bini, geologa genovese con la grande passione degli sport aerobici (corsa e bici). Ma Sara ha un carattere forte, non si piega davanti alle avversità. Così, ha affrontato con coraggio le sedute di chemioterapia finchè, un anno fa, la terapia non è finita. Lei aveva già corso una maratona, gara che esercita sempre un grande fascino. A poco a poco, faticando (del resto la preparazione è intensa, massiva) ha ripreso a macinare chilometri. Domenica 15 settembre il coraggio, la forza interiore, le qualità sportive le hanno fatto completare la Maratona di Sydney, Australia, terra di grandi maratoneti. Quando ha detto, commossa, che aveva finito la maratona a circa un anno dalla fine delle cure di chemioterapia, la gente del posto non finiva più di congratularsi con lei, di abbracciarla.Il cuore, si sa, scavalca gli oceani. Il tempo finale? 4h37'. Non è il dato più importante, come potete capire......
Il 30 settembre 1990 si disputò la prima Maratona di Berlino post Muro. L'odiosa separazione fra le due Germanie era crollata nel novembre del 1989, quella fu la prima Berlin Marathon in odore di riunificazione ufficiale (che ci sarebbe stata tre giorni dopo). In 25.000 corsero da Charlottenburg Gate fino alla Porta di Brandeburgo, e la corsa vide la grande prestazione dell'australiano Steve Moneghetti, che prese la testa verso il 30esimo chilometro nel finale "Mono", che ricordiamo acerrimo rivale di Bordin nei Mondiali 1987 (quarto), riuscì a resistere, con una vera smorfia di dolore sul viso, al ritorno del tanzaniano Gidamis Shahanga e vincere in 2h08'16", allora migliore prestazione stagionale. Shahanga fu secondo in 2h08'32". Uta Pippig (ex Ddr), vinse in 2h28'37".