Nel panorama dell'atletica italiana irrompe la prima Maratona di Portofino. Irrompe con la forza di un "brand" affascinante, dal nome mitico: la parola quindi passa a Nicola Fenelli, che fin da tempi impensabili aveva cullato l'idea:"Proprio così - dice- circa vent'anni fa l'idea era di organizzare una gara d9i 42,195 chilometri, ma non si riuscì a trovare un accordo con i comuni interessati. Non c'erano le condizioni. E così ripiegammo su quella che sarebbe diventata la Mezza Maratona delle due perle. Adesso, è arrivato il momento giusto". Domenica 2 febbraio 2025 il grande giorno:"E' la prima edizione, ma siamo ambiziosi. Vogliamo fare crescere la manifestazione, anno dopo anno, cercando di arrivare ai livelli di manifestazioni come Venezia, Roma, Firenze. Il panorama non ha uguali. Visioni mozzafiato sul mare e sul Tigullio, scenari da cartolina". Santa Margherita, quindi la baia di Paraggi, la ciassetta di Portofino. "Rapallo offrirà ai partecipanti- suggerisce Nicola- la visione del Castello, il lungomare, l'oasi verde dei campi da golf, dove sembra di vivere in un'atmosfera da sogno . Per quanto riguarda glia spetti tecnici, la linearità della gara, c'è un dislivello di soli 295 metri. Tenuto conto che alla maratona olimpica di Parigi ce n'erano più di trecento, i concorrenti troveranno pochissime asperità. A proposito, le iscrizioni stanno andando molto bene". Novità della Maratona di Portofino è stato il coinvolgimento del comune rapallese:" Sono sempre stato dell'opinione che lo sport debba unire. Rapallo è una bella realtà, con 30.000 abitanti. Abbiamo trovato subito collaborazione e entusiasmo attorno all'idea della corsa. Ricordo anche che , in contemporanea con la maratona vera e propria, ci saranno una staffetta e una non competitiva". Decisamente un autunno e un inverno caldi per l'Atletica Due Perle, impegnata nell'organizzazione di ben nove corse, fa il prossimo novembre e il 2 febbraio 2025. Si inizia domenica 10 novembre con il Trail di Portofino. "Fin dall'inizio il trail ha avuto un grande successo, con mille al via. Ricordo che un nostro amico come l'ex maratoneta azzurro Giacomo Leone, commentò "Anche questa volta Fenelli ha avuto ragione". Il Monte di Portofino è una gemma, un habitat naturalistico di immenso valore, non solo sportivo. Correre sui sentieri è come scoprire il lato montano, verdissimo, della nostra Regione. Un gioiello, un'oasi di pace. E con lati tutti particolari, unici, come la spiaggia di San Fruttuoso, la Cala dell'oro, San Sebastiano...devo anche dire che il trail di Portofino ha anche creato rapporti con partecipanti,che tornano volentieri ". Domenica 12 gennaio la Mezza Maratona internazionale delle Due perle, che diventa adulta: compirà 18 anni. "Sembra ieri quando ci riunimmo in tre a pensare all'organizzazione..". Tre amici al bar, verrebbe da dire."La prima edizione, era il 2007, fu un successo incredibile". Nel corso di diciotto anni, grandi campioni, che sono legati alla manifestazione :"Stefano Baldini, Ottaviano Andriani, Migidio Bourifa, campioni olimpici, azzurri che sono affezionati alle nostre gare. Ma ricordo anche Gianni Morandi, che corse le prime tre edizioni, e il comico Giovanni Storti , del trio Aldo Giovanni e Giacomo. Ricordi indelebili che vanno ben al di là del puro fatto sportivo. Si sono create amicizie importanti". Non ultimo, un aiuto nei confronti di un'associazione che svolge un'attività a favore delle popolazioni bisognose:" Contribuiremo, come ogni anno, alla causa dell'associazione Ignesa di padre Felice, che è impegnata nella costruzione di pozzi d'acqua e strutture scolastiche nel Togo, in Africa". Sport, e non solo...
"Lei corre?", mi chiedeva l'edicolante del quartiere; "Ricordo quando passava Abdon Pamich in corso Europa tutte la mattine...". Ancora adesso il nome di Abdon Pamich incute soggezione, è circondato da un'aura mitica. E' il 3 ottobre 1933 , quando "Abbèdon" nasce a Fiume, l'odierna Rjieka croata. Terre inquiete, dal destino che influenzerà la vita del grande campione, costretto a fuggire in Italia dopo la spartizione in due zone dell'Istria post bellica. Si stabilisce a Genova, e , sotto la guida del tecnico Malaspina, inanella un titolo italiano di marcia dietro l'altro. Saranno quaranta, al termine della carriera, tra pista e strada. Stile impeccabile, voglia di soffrire, agonismo insito nell'anima: Pamich lascia un'impronta indelebile in quella specialità come la marcia, che ha regalato tante medaglie allo sport italiano. La gemma più bella il titolo olimpico nel 1964 a Tokyo: quando Pamich arriva primo sul traguardo, quasi strappa con rabbia il filo di lana, a testimoniare una liberazione da sofferenze e problemi, non ultimo il destino temporaneo ma lacerante dell'essere profughi. Oggi, 3 ottobre 2024, Pamich compie 91 anni.