Qualche discreto risultato, sabato 29 luglio, al Nelson Mandela di Sestri Levante in occasione del Meeting Doppio Sprint, organizzato dall’Atletica Levante.La lombarda Giulia Guglielmi è riuscita a correre i 100 in 12”60 nella prima gara, quindi in 12244 nella seconda. Monica Bertora del Cus Genova ha corso la stessa distanza in 12”97 al secondo tentativo. Sotto gli undici secondi, al secondo tentativo, Alessandro D’Oronzo della Polisprtiva Bresso: 10”94. Dario Fornaca del Cus Genova è stato capace di 11”15.
https://www.fidal.it/risultati/2023/REG33131/Index.htm
Circa 40 anni fa, il 9 agosto 1983, Alberto Cova è l'uomo giusto al momento giusto.L'Italia degli Anni Ottanta, quella per metà ancora degli Anni di piombo, per metà dell'edonismo reaganiano, si scopre popolo di mezzofondisti in una finale dei diecimila metri nei primi Campionati mondiali di atletica, che è una partita a scacchi. Ci sono gli uomini ritmo della pista come i portoghesi Lopes e Mamede (quello del motto "no tengo cabeza"), c'è il tre volte vincitore della Maratona di New York Alberto Salazar, quindi i prussiani Werner Schildhauer e Hansjorg Kunze. La gara è una partita a scacchi. Si passa in 8'22" ai tremila, quindi qualche allungo velenoso, qualche cedimento di troppo causano le crisi di Mamede e Salazar. A circa tre giri allunga il finnico Vainio, accompagnato da un vero boato. Il pubblico vorrebbe un trionfo sulla falsariga di Nurmi o Viren. Ma la vera azione, alla campana, è di Schildhauer, con allungo arrembante di circa 50 secondi l'ultimo giro. E a circa 80 metri dalla fine si concretizza la vera gara: Cova sorpassa il tanzaniano Shahanga, futuro da maratoneta, quindi piomba come un falco su Vainio, su Kunze, fino a superare, in prossimità dei numeri del traguardo, l'esterrefatto Schildhauer in 28'01"04. "Cova, Cova, Cova!". Urla Paolo Rosi. Italiani popolo di mezzofondisti. E di grandi volate.