I 70 anni compiuti oggi (19 luglio 2020) porteranno saggezza a Marcello "March" Fiasconaro? Non lo sappiamo, noi non finiremo mai di ringraziarlo per quel modo deciso, quasi spavaldo, "rugbystico" di interpretare distanze terribili come i 400 e gli 800. Incredibile la sua ascesa nel "giro della morte" : nel 1971, appena giunto in Italia dal Sudafrica, naturalizzato da Nebiolo in tempi velocissimi, inanella 11 prestazioni sotto i 46"5 realizzando il record italiano dei 400 con 45"5. La gente lo ama proprio per la generosità che sprigiona, che fa conoscere all'Italia il mondo della pista, dell'atletica classica. Poco importa se , a Helsinki, quello stesso anno, dilapidi il vantaggio nei 400 metri per farsi superare dall'inglese David Jenkins nel corso dei campionati europei. In quegli anni Fiasconaro è l'atletica. Il giorno dei giorni per March è la Notturna di Milano, 800 metri. Passa fortissimo ai 400 m (51"2) per non portarsi dietro l'allora cecoslovacco Joszef Plachy, e vince in 1'43"7, record mondiale! Ci vorranno parecchi anni, in Italia, prima che il record venga uguagliato da Andrea Longo. Buon compleanno, March!
Fa specie quando un keniano non vince i 3000 siepi in riunioni internazionali: è successo sabato 18 luglio nel Meeting di Chitose (Giappone), dove il 18enne Ryuji Miura ha superato nel finale Philemon Kiplagat Ruto per vincere in 8'19"37, record nazionale under 20. L'anno scorso Miura vantava 8'39" sulla distanza: davvero un bel salto di qualità. Secondo Philemon in 8'19"60. Keniano, invece, il successo nei 5000, vinti da Titus Wambua in 13'17"40. Fra le donne primo posto di Mao Ichiyama in 15'06"66. Altro successo di Nozomi Tanaka nei 3000 con 8'51"46.![](images/miura.jpg)