Prima giornata italiani master

Buone cose dalla “fornace” di Cassino (Frosinone), dove si è disputata la prima giornata dei campionati italiani master su pista. Due argenti, prima di tutto: nel giavellotto M60 Francesco Femiano (Cus Genova) ha lanciato a 40,04 metri, misura superata dal solo Ciro D’Angelo con 42,85. Ancora una volta il “braccio” dell’ex Fiamme Gialle ha funzionato eccome, arrivando a un passo dall’ennesimo titolo italiano. Una Emanuela Massa (Cambiaso Risso) in ripresa è giunta seconda con 18’53”06  nei 5000 m della categoria F45, preceduta di pochi secondi dalla friulana marta Santamaria (Atletica Brugnera), 18’45”24.  Nei 5000 M40 vittoria del romano Diego Papoccia in 15’55”79. Secondo Michele Bruzzone (Cambiaso Risso) in 16’03”63, che ha preceduto di poco il consocio Mario Prandi , 16’05”27. Nella categoria M55 (sempre gara dei 5000 m), quinto posto di Alessandro Iannone (Maratoneti Genovesi) con 18’15”94. A presto ulteriori aggiornamenti.

Vaccina al campionato mondiale di lunghe distanze in montagna

Lo avevamo lasciato l’anno scorso nel Colorado, a conquistare un sesto posto nel campionato mondiale di corsa in montagna di lunghe distanze. Sabato 4 luglio cambia lo scenario, ma la competizione sarà sempre accesa e “estrema”, con gli oltre 1600 metri di dislivello che aspettano Tommaso Vaccina (Cambiaso Risso) in occasione del Challenge mondiale di corsa in montagna (distanze lunghe) a Zermatt (Svizzera), famosa località turistica del Vallese con il Cervino a osservare, quasi in maniera beffarda, le fatiche dei grimpeur maratoneti giunti da tutto il mondo, in uno scenario agonistico sempre più globalizzato. Nonostante tutto, l’Italia , dalla scuola ricca di nomi mitici come Bonzi, Vallicella, Molinari, Tadello, De Gasperi, Confortola, può dire ancora la sua. Vaccina l’anno scorso si è piazzato al sesto posto. Con lui gareggiano Francesco Puppi, Gerd Frick, Massimo Mei e Alessandro Rambaldini. Si tratta di racimolare punti preziosi e di competere all’altezza di nazioni emergenti come Kenya (Njoroge, Ngare, Isaac Kosgei), addirittura la Bulgaria (Shaban Mustafa) e ovviamente i campioni in carica degli Usa, che si trasformano letteralmente in gara.

Il mistero e la meteora Solinsky

Stanford, California (USA), 1 maggio 2010. Ci sono due serie dei 10000 m nel meeting internazionale, che è la prima verifica della stagione all’aperto. Sembra che ci sia qualcosa nell’aria, perché i migliori mezzofondisti Usa del momento sembrano intenzionati a correre forte. Seguendo i programmi di Alberto Salazar, tre volte vincitore della Maratona di New York (1980-’81-’82) , gli Stati Uniti sembrano essere tornati al ruolo leader degli anni settanta e a contrastare il predominio keniano.Galen Rupp, giovane di belle speranze, scandisce il ritmo insieme con  il keniano naturalizzato canadese Bairu, con il keniano Salel e con Tim Nelson. I giri volano al ritmo di sessantasei secondi ogni 400 m. Poco prima del passaggio ai 5000 m Chris Solinsky, mezzofondista alto e potente, classe 1984, si accoda al gruppo di testa. Sembra non faticare. Il passaggio, sorprendente perché i leader non sono troppo conosciuti, è di 13’35”. Ma la gente non si scalda ancora, sembra quasi presagire un calo. Invece.. …invece Rupp inizia a inanellare giri a 65 secondi. Nelson si stacca: restano in quattro. Lo speaker inizia a dire che potrebbe concretizzarsi il nuovo record americano. Solinsky , nativo del Wisconsin, fa sfogliare a più di un giornalista il manuale delle Giovani marmotte: è accreditato di 3’35” sui  1500. Ma qui si tratta dei 10000: “A new territory”, dice il commentatore della TV americana poco prima che si compia un miracolo: ai quattromila affianca Rupp e lo supera. Prende 20 metri di vantaggio. Salazar inizia a gridare a bordo campo: Solinsky compie il penultimo giro in 58 secondi. Tutto lo stadio è in piedi all’ultimo giro. Si capisce che Chris vincerà, si capisce che migliorerà il record americano di Keflezighi (27’13”98), ma , frutto di una volata drammatica negli ultimi cento metri , il tempo è incredibile: 26’59”60, primo non africano a scendere sotto il limite dei 27 minuti.Solinsky è stato capace di correre i secondi 5000 m in 13’24” e gli ultimi due giri in 1’56”. Peccato che, dopo una stagione trionfale, culminata anche in un signor tempo sui 5000 m (12’55”53), si sia infortunato a un tendine. Di lui si sono perse attualmente le tracce…….

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Per un amico

Un passo

ancora un passo

come tanti anni fa…..

 

Quel giorno mi ero girato indietro, percorrendo  una salita dalle parti del Righi e Federico faticava più del solito. Mi aveva accompagnato in un allenamento. “Cosa c’è?”- gli avevo chiesto. Era bianco in volto. “Niente, niente, solo un momento di difficoltà”. Sarà stato il 2001. Nonostante la fatica, mi aveva parlato di un   certo Aziz. “Quel ragazzino va davvero forte, bisognerebbe trovargli lo sponsor”. Anche in un momento di difficoltà fisica aveva trovato il tempo di pensare a qualcuno. E probabilmente quelli erano i pensieri quando , in un brutto pomeriggio di metà luglio, dieci anni fa, se n’è andato. Cosa volete che possa fare chi cerca di scrivere di podismo e di atletica da queste pagine? Cercare di ricordarlo per la sua generosità e sincerità. Oggi non voglio parlare di tempi. La Cambiaso Risso, per ricordarlo, invita tutti a correre domenica 5 luglio il 10° Memorial Federico Queirolo, corsa in salita di 5,4 chilometri sul nuovo percorso Apparizione-Monte Moro. La corsa è inserita nel circuito Uisp. Ai primi duecento iscritti andrà la maglia commemorativa del nostro grande amico che non c’è più.Informazioni sul sito www.cambiasorissorunning.it  

Completamento Arcobaleno

Dal 27° Meeting Arcobaleno  mercoledì 1 luglio il 5000 che non ti aspetti: con 13’21”41 il keniano Moses Koech, ancora junior, ha vinto e ha realizzato la migliore prestazione sulla distanza di tutti i tempi in Liguria. Nella “conca” di Boissano (Savona) il giovane africano, che vanta un nono posto negli ultimi  mondiali di cross, è stato un metronomo, con passaggi di 2’41”, 5’22” e con un crono conclusivo di grande auspicio per il futuro. Duello tutto scandinavo, invece, negli 800, vinti dallo svedese Andreas  Almgren in 1’46”12 davanti a un altro Andrea, Bube (Danimarca), 1’46”30. E poi dicono che la rivalità è solo mediterranea…..Buon nono lo spezzino Andrea Del Sarto (Duferco), 1’54”52, e tredicesimo l’idolo locale Giacomo Giardina (Arcobaleno), 1’55”46. I 400 femminili sono stati vinti dall’inglese Jessica Turner in 54”13 davanti alla sanremese della Bracco Atletica Giulia Alberti, 55”50. Ottimo terzo posto per Stefania Biscuola (Arcobaleno) 56”29.

Qui sotto i risultati completi.

 

http://www.fidal.it/calendario/XXVII-Meeting-Internazionale-Arcobaleno/COD5264

Anteprima Arcobaleno

Marco Lingua, showman  del martello, non si è smentito mercoledì 1 luglio in occasione del 27° Meeting Arcobaleno di Boissano (SV), organizzato in maniera encomiabile da Giorgio Ferrando. Il lanciatore  piemontese ha fatto volare il martello a 73,92, confermandosi ancora una volta uomo da fettuccia vicina ai 75. Per quanto riguarda i liguri in gara, vittoria sui 400 m dell’imperiese delle Fiamme Gialle Davide Re in un convincente 46”98. Nei 200 Fabio Bongiovanni (Trionfo Ligure) è giunto secondo in 22”14 nella gara vinta dal giovane talento emiliano Jacopo Spanò in 21”48. Gara palpitante quella dei 400 ostacoli, dove la junior azzurra Ayomide Folorunso (Fiamme Oro) ha prevalso in un eccellente 57”19 davanti all’eptathleta Francesca Doveri (Esercito), 57”35. Al quinto posto Marta Ghia (Cus Genova), 1’04”94. Nei 200 femminili affermazione della francese Trorè in 24”51 e terzo posto di Elisa Lugli (Cus) in 25”71. Nell’alto femminile Corinne Du Plessis (Sudafrica) ha vinto con la discreta misura di 1.80. A presto un servizio completo.

Pistoia-Abetone

“Il sapore della sfida”- con queste parole Angelo Dagnino, maratoneta 63enne voltrese dalla carriera eterna, sintetizza la Pistoia-Abetone- “è rappresentato proprio dalla classicissima di cinquanta chilometri che dalla Valdarno porta fino alla vetta dell’Abetone. Io lo definirei il “piccolo Passatore” perché concentra uno sforzo intenso in cinquanta chilometri, dei quali 38 in salita e 12 di discesa. Mai un attimo per rifiatare”. Nella gara vinta da Matteo Lucchese (Valmontone) domenica 28 giugno in 3h30’50” il veterano della Polisportiva Arenzano ha concluso al sesto posto della categoria veterani in 5h57’. Il migliore dei liguri al traguardo della “Montagna del falco” è stato Gino Carta (Frecce Zena), 29° in  4h2425”. Da citare anche Alessandro Raggio (Due Perle), 138° in 5h15’44”, e Giovanni Rissetto (Maratoneti Tigullio), 153° in 5h18’51”. In campo femminile vittoria dell’ungherese  Simona Staicu , in passato maratoneta di livello europeo, in 3h58’14”. Da segnalare il 12° posto di categoria di Chiara Santini (Arci Favaro) con 6h32’17”.

 

I risultati sul sito www.sms-sport.it

Il mito di Acquarone

Luciano Acquarone a Boissano (Savona) lo scorso aprile ha corso i 10000 m su pista in 51’38”28. La cosa eccezionale è che il mezzofondista di Imperia il prossimo 4 ottobre compirà 85 anni. “Per essere precisi-dice Luciano- il tempo non può ancora essere omologato come record mondiale di categoria, perché secondo il regolamento mondiale Iaaf devo ancora compiere gli anni; comunque riproverò a ottobre. Voglio stabilire tutti i primati di categoria dagli 800 m alla mezza maratona. La maratona? Francamente è troppo…”. La storia inizia nel 1948, con le prime campestri studentesche su campi di calcio della periferia di Imperia. Poi al Carlini di Genova vince un 800 in 1’58”00. La stoffa c’è: “Due giri di pista in carbonella coesi con le “ciabatte di Ventimiglia”, così chiamavano scarpe con la suola in gomma indossate dagli operai”. Inizia l’epopea di un corridore eterno: “Correvo molto su strada e vincevo. Mi sentivo a volte estraneo, fori posto, perché correre a quei tempi significava sentirsi insultare, sentirsi gridare: “ Ma piite in magaiu “ (“Ma prendi una zappa”, “Vai a lavorare”). La rabbia aumenta perché la federazione di allora non comprendeva atleti ultratrentenni. Nel 1968 Luciano prende parte a una manifestazione su pista e qualcuno chiama addirittura i Carabinieri: “La Maurina Imperia chiese a Primo Nebiolo, allora presidente Fidal, un nulla osta speciale. Quasi lo ricattò”. Mai nulla osta portò meglio. Luciano il primo maggio 1972 vince la maratona di Busto Arsizio in 2h24’09” a 42 anni e convince i selezionatori azzurri a convocarlo per il triangolare Italia-Belgio-Francia di Bruxelles: “Si arrivava allo Stadio Heysel. Sono arrivato ottavo e quarto degli italiani in 2h20’21”, migliore prestazione mondiale over 40. A un certo punto De Menego va in crisi negli ultimi chilometri. Mi affianco e lo incito a non mollare. Corriamo insieme e lui mi supera in volata. Bene, la federazione alle Olimpiadi di Monaco di Baviera porterà i primi tre, mentre in teoria avrebbe dovuto svolgersi un’altra prova di selezione a settembre di quell’anno…”. Una specie di “ricorda con rabbia” che gli metterà tanta carica in corpo: “Per anni ho gareggiato con molta rabbia. A Genova nell’ottobre del 1981 ho corso i 10000 m in 32’05”, altro record mondiale di categoria (over 50) meglio del francese Alain Mimoun, vincitore all’olimpiade di Melbourne 1956. Verranno tutta una serie di record italiani, mondiali nel corso degli anni: “Ringrazio  la Provvidenza di non avere mai avuto problemi fisici di tipo cardiovascolare né infortuni troppo gravi. Dicono che la mia vita è fatta di corsa.. Questo perché correre mi dà sempre un senso di appagamento”. Il senso positivo della fatica lo accompagna ancora oggi: “ Ancora adesso vado a correre anche un’ora, un’ora e mezza con delle pause verso Dolcedo e altri paesi dell’entroterra”. Magari sulla strada del Faudo, gara che lo ha reso famoso. “Ho lavorato prima come ragioniere, poi come dirigente,  in una ditta di prodotti farmaceutici. Dopo otto ore di lavoro, via a correre. A Boissano, quando ho fatto il record a 85 anni, non avevo più quella rabbia di un tempo. Ho scoperto tanti amici che mi incitavano e seguivano. E’ stato fantastico “. E Luciano correrà ancora, come in un mito……

Mercoledì 1 luglio meeting Arcobaleno

Come anticipato, il meeting Arcobaleno si disputerà in due momenti: martedì 30 giugno a Celle Ligure (SV), gareggiano le categorie giovanili, mentre mercoledì 1 luglio è la volta della riunione internazionale inserita nel circuito EAP (Europe Athletisme Promotion). Il meeting, pur con tutte le difficoltà nel reperire risorse, si è ritagliato un aspetto straordinario di “nicchia”, ossia valorizzare paesi emergenti (Mauritius, Senegal) o portare alla ribalta realtà europee come atleti scandinavi o baltici. Un esempio: Stephen Buckland (Mauritius), più volte finalista di rassegne mondiali sui 200. Mercoledì 1 luglio da osservare all’opera ci saranno gli ottocentisti nordici Andreas Bube (Danimarca, 1’44”89 di personale) e Andreas Almgren (Svezia, quarto ai recenti europei). Il tifo locale andrà a Davide Re, imperiese delle Fiamme Gialle, impegnato sui suoi 400 (vanta 46”00) e a Fabio Bongiovanni (Trionfo Ligure), impegnato sui 200. All’opera anche Marco Lingua, martellista azzurro, e l’azzurra savonese di marcia Federica Ferraro, impegnata sull’inconsueta distanza del miglio su pista. Ma ritorneremo sui migliori iscritti.

Trail di Garbagna

Due nomi del trail italiano come Davide Ansaldo (Bergteam) e Katia Figini (Azalai) domenica 28 giugno si sono imposti sui 26 chilometri suggestivi del Trail di Monte Bore di Garbagna (AL), suggestiva località dell’Appennino in una sorta di “no man’s land” a metà strada fra Piemonte , Liguria e Emilia, laddove le bancate calcaree dei monti si intersecano modellano in maniera suggestiva il paesaggio. Bene anche Fabio Ientile (Valpolcevera), quinto assoluto.

 

http://www.wedosport.net/documenti/39666_classifica.pdf

Seconda giornata liguri pista

Una bella gara dell’alto ha concluso i campionati liguri assoluti alla Fontanassa di Savona: Simone Luminoso (Trionfo Ligure) e Davide Lingua (Cus) hanno valicato entrambi quota 2.07 metri, poi la giuria ha assegnato il titolo a Luminoso per minore numero di errori. Una bella prova da parte dei due fosburysti. Come già anticipato, vibranti i 200: vittorie di Fabio Bongiovanni (21”71) e di Valeria Berrino (Trionfo Ligure, 25”04 con vento superiore alla media). Nei 5000 uomini ancora Ennaj El Idrissi (Cus): il talento marocchino ha vinto in 14’56”21 davanti a Carlo Pogliani (Cambiaso Risso), forse un po’ stanco per la vittoria di 48 ore prima a Chiavari.Negli 800 femminili affermazione di Chiara Ferdani (Duferco) in 2’11”68. Nei 500 donne affermazione di Elisabetta Ottonello (Cus) in 17’21”27 davanti alla campionessa europea M40 Elga Caccialanza (Due Perle), 17’43”24 e a Laura Papagna (Cus).

Qui sotto i risultati completi

 

http://www.fidal.it/risultati/2015/REG9016/Index.htm

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