Intervista a Silvio Pesce, vincitore di Alvi Trail 2019

Dalle isole Canarie all’Alvi Trail. Dal  mitico Tor de Geants alla Val Borbera e alle rupi di conglomerato de “Le porte di Pietra”. Silvio Pesce è uno specialista di trail di livello assoluto:”Domenica 25 febbraio mi sono classificato  quarto italiano al traguardo di 83 chilometri del TransGranCanaria , giro a tappe sulle isole dell’Oceano Atlantico”. Silvio, 38 anni, ha vinto Alvi Trail nel 2019. Gli chiediamo come fosse stata la sua preparazione:”Il training grosso modo è stato quello di una cento chilometri. Devi stare sulle gambe per sei ore consecutive. Devi anche fare delle ripetute. Nulla va lasciato al caso. Però è molto importante la testa”. IL ricordo va all’edizione di cinque anni fa. “Ero un esordiente, avevo fatto solo un trail lungo qualche settimana prima,i  “ villaggi di pietra” in Val Borbera,circa tredici ore sotto la pioggia battente. Mi sono iscritto a Alvi Trail quasi come un incosciente”. E si parte:”Proprio non avevo l’idea della manifestazione a tappe, e sono partito un po' timoroso. Poi, man mano che si andava avanti, sui sentieri in prossimità del monte Saccarello, ho provato a correre forte. Mi sono trovato in testa, e ho vinto con circa un’ora di vantaggio nei confronti di un concorrente russo”. Viene da chiedergli  cosa si possa pensare in gara dalla durata così estrema:”Me lo chiede più di una persona. Dipende dalle situazioni. In realtà nelle prime tappe ero molto concentrato su quello che dovevo fare, sulle salite, sulle discese. Vedevo che il vantaggio iniziava a crescere. Iniziavo a avere quasi due ore di distacco. Poi c’è stata una tappa speciale”. Ossia?:”Vivo a Mallare, nell’interno di Altare, e una tappa passava qui vicino, sull’Alta Via che conosco bene, C’erano anche amici sul percorso a incitarmi. Ricordo che, in prossimità del passo del Melogno, mi sembrava di volare, sentendo aria di casa. Poi qualcosa è cambiato, e non poteva essere che così”. La fatica inizia a farsi sentire:”Si poi ricordo che io e gli altri diretti inseguitori ci siamo persi. Poco male, abbiamo ritrovato la strada insieme. E’ stato bello, come dei vecchi amici che si incontrano. Certo, non vedevo l’ora di vincere, ma Alvi Trail, da quel momento, è diventato una gara a quattro”. Infine, l’arrivo a Portovenere: ”Avevo i brividi, pura emozione. Indimenticabile. L’esperienza Alvi Trail? Grande soddisfazione per il primo posto, ma anche condivisione e conoscenza di persone che sono diventate amici.Si è creato un rapporto. E poi, la scoperta di luoghi dell’entroterra…la Liguria non è solo mare, e lo dice chi è nato a Mallare, nell’Appennino savonese. Che bellezza nei sentieri e negli scenari, unici.IL prossimo anno ci sarò. Promesso”  

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