WWW.CORRILIGURIA.IT Firenze, Ippodromo delle Bettole. Febbraio 1985.Campionati italiani societari di cross. Con la squadra della Trionfo Ligure: da sin a des Massimo Schella, Alberto Azzarini, Giuseppe Simone e il sottoscritto. Partenza con un interregionale da Genova di primo mattino, destinazione Aulla. Schella ne veniva da Spotorno. A Aulla ci vengono a prendere in macchina Simone e il trainer Stefano Sgorbini. L'ippodromo è una distesa di fango. Gelindo Bordin fa un tifo scatenato, prima del via, per lo junior Battistella. Nel riscaldamento incontro Mariano Scartezzini e Antonio Erotavo.Lo speaker ci chiama. Allora bisogna fare in fretta perchè si può partire all'improvviso...Altro che partenze intelligenti. Vedo Stefano Mei con la maglia delle Fiamme Oro. Ci avviciniamo verso la starting line. Molti si scansano al suo passaggio, suscita una certa sudditanza...Via! Primo chilometro dei dieci previsti davvero a bomba. Subito davanti a me maglie dei colori più disparati, quelle blu scuro della Pierrel Milano, gialloverdi delle Fiamme Gialle. Mi sembra di vedere Michelangelo Arena. Dopo il primo chilometro, in fondo, non sto male...la lotta sarà entrare nei primi cento. A circa cinquanta metri riconosco Nerino Bordin, fratello di Gelindo, con i pantaloncini della Nuova Zelanda, e l'inconfondibile Alfio Ciceri. "Tieniti alla vista la Nuova Zelanda sino alla fine-mi dico- e ce la fai". E' dura, il fango si attacca a atutto, ma la figura dei nostri antipodi è sempre lì, a cento metri.C'è il mondo, ottocentisti, maratoneti, specialisti della corsa in montagna. Verso la fine della gara mi passa Fausto Bonzi. A 500 metri dalla fine intervistano Bordin:"Avevo paura della volata di Panetta", dice. "Se ha finito ora- mi dico- la gara è andata bene". E ora hai finito. Distrutto. "Bene, bene! Sei andato molto meglio rispetto a Viareggio- mi dice Stefano Sgorbini.". Le sensazioni sono sempre quelle: una calma ovattata. Una bolla psicologica fangosa. In fondo, ho fatto i fanghi gratis...