Intervista a Lorenzo Ottonello, volontario dell'associazione Ignesa

"Finchè siamo nel nostro benessere, non ci rendiamo conto delle ingiustizie e delle necessità primarie dei popoli del Terzo Mondo, ad esempio della popolazione del Togo. L'Associazione Ignesa prende il nome dal significato della parola, che laggiù vuol dire vita". Sono le parole del genovese Lorenzo Ottonello, 68 anni,volontario dell'associazione di Padre Felice, che da qualche anno collabora e trova spazi per le proprie importanti iniziative  nell'ambito del Trail e della Mezza delle due perle:"Ho lavorato come broker assicurativo e mi occupo dei rapporti con aziende, ditte, imprese che vogliano finanziare e supportare i nostri progetti". Si parte dai pozzi Norton, pozzi fatti alla vecchia maniera.Sono impianti adatti alla ricerca delle falde acquifere:"Ne abbiamo finanziati 135, e  ovviamente necessitano di tutti apparati che comprendono anche manodopera qualificata come ingegneri, geologi. E' molto bello vedere sgorgare acqua, e non petrolio. L'acqua è vita". Ma le attività dell'associazione non si fermano qui:"Il nostro sogno è quello di realizzare un poliambulatorio, bisogno particolarmente sentito dalla popolazione". Sanità pubblica, altro cardine della vita" Molti dirigenti d'azienda, molti imprenditori capiscono subito l'importanza dei nostri progetti e sono al nostro fianco. Tutto questo è molto bello. Riceviamo molte fondazioni. Le fondazioni aiutano le nostre attività. Ringrazio anche padre Felice, che crea entusiasmo e convoglia energie verso i progetti. E' una forza. Devo dire che la mia famiglia, mia figlia Giulia, sono coinvolte nelle preziose attività". Il volontariato, sale della vita...

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