Intervista a Carlo Pogliani, vincitore della Valbisagno

Ecco avvicinarsi a grandi passi l'appuntamento con la cinquantesima Traversata della Valbisagno, in programma sabato 3 giugno sotto l'organizzazione della Gau Struppa. Ed ecco l'intervista con Carlo Pogliani, classe 1985, capace di correre i 10000 in 30'40", che è riuscito a scrivere il nome nell'albo d'oro della corsa per due volte. "L'ho vinta nel 2015 e 2016- sono le sue parole- e nella prima edizione mi ha seguito Valerio Brignone, che l'aveva vinta nel 1996.Ci sarà stato un motivo..". Al di là della cabala, gli chiediamo un opinione sulle caratteristiche della corsa:"E' come un diecimila e trecento metri su strada, da correre con ritmi elevati. Non si improvvisa niente. Personalmente, ho trovato particolarmente impegnativo il tratto fra il quinto e il sesto chilometro. Molti non ci fanno caso, ma è una gara in leggera salita. Si decide dal settimo chilometro in su, ma a volte si decide in volata. Si arriva al traguardo stremati". Ecco l'opinione dei cosiddetti leaderboard, ma lo sguardo va anche al contorno della gara:"C'è un clima particolare. A Corte Lambruschini avverti l'adrenalina che sale, la tensione a mille.Non è la solita gara, che attira i mugugni della gente per la chiusura al traffico. Tutt'altro, la gara piace alla gente della Valbisagno, eccome. E' unica in questo senso". Dalla corsa su strada lo sguardo va alla situazione in generale dell'atletica cittadina:"C'è carenza di impianti, inutile dirlo. Comunque la Valbisagno ha il merito di portare la corsa in periferia.All'arrivo ricordo il grande tifo. Indimenticabile". E , possiamo dirlo, Carlo, con la canotta delle Alpi Apuane, sarà al via anche quest'anno:"Non ho certo ambizioni di vittoria, ma la gara mi piace". 

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