L'atletica e Pier Paolo Pasolini

www.corriliguria.it Oggi Pier Paolo Pasolini, l'ultimo poeta civile italiano, avrebbe compiuto cento anni, essendo nato a Casarsa del Friuli il 5 marzo 1922. Nella sua attività letteraria si occupò sporadicamente, di atletica. Nel 1969 fece recitare il ruolo di Giasone nel film Medea a Giuseppe Gentile, bronzo nel triplo all'Olimpiade di Città del Messico. "La gara atletica pura è una lirica più o meno breve....La maratona è spettacolo perchè è come un lungo, monologo disperato, drammatico". Ancora oggi le sue opere sono una potente voce fuori del coro, un ricordo della civiltà contadina, un rifiuto del mondo consumistico. Nel 1960 fu inviato dal settimanale "Le vie nuove" a seguire l'Olimpiade di Roma. Ecco un originale contributo." Da troppo tempo lo sport è spettacolo e tutta l'organizzazione sportiva è per lo spettacolo. Il prato erboso degli stadi e il ring sono dei palcoscenici che hanno addirittura sostituito i palcoscenici veri....La gara atletica pura è una lirica più o meno breve: i cento metri un endecasillabo, i duecento un emistichio, i quattrocento un quartino. Già la maratona è uno spettacolo, perchè è come un lungo monologo, disperato....Insomma, mentre la corsa e il lancio erano nell'antichità dei fenomeni necessari anche fuori dello sport, nella vita quotidiana, la loro purezza era relativa, e la loro bellezza si basava sulla necessità. Oggi, pian piano, tutto è stato sostituito dalla macchina..."
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 4 persone, barba, persone in piedi e attività all'aperto
 
 
 
 
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