Ritratto di Sara Chiaratti

Sabato, in quei due minuti dell'ultima gara, l'abbiamo vista davvero in forma olimpica...Parliamo di Sara Chiaratti, seconda nell'eptathlon dei campionati italiani assoluti di Padova. Per Sara, in un 2020 già complicato da par suo, un grande risultato suggellato dal record ligure con 5235 punti. "Gli ottocento sono l'ultima fatica, ma ero molto tranquilla, consapevole dei miei mezzi-dice- e sono riuscita a avvicinarmi a Sveva Gerevini. Pensavo quasi di raggiungerla nel finale". Sui due giri arriva il record personale: 2'18"76. "Il salto in alto è sempre stato uno dei miei pezzi forti. Ho vinto con 1.71. Potevo forse fare meglio con il giavellotto: fra l'altro era lo sport  di papà...E' chiaro che sono molto felice, ma sento anche di potere migliorare, di avere grandi potenzialità". E' ricca di talento la ragazza della Foce, allenata da Angelo Gazzo, che, fra venerdì 28 e sabato 29 agosto,  si è espressa nelle "sette fatiche d'Ercole" con 1.71 nell'alto, 15"07 nei 100 ostacoli, 5.73 nel lungo, 36.86 nel giavellotto, 11.11 nel peso, 26"91 nei 200, 2'18"76. Le chiediamo se gli 800 alla fine dell'eptathlon sono  così terribili: "Direi di no. Non sono come i 1500 m alla fine del Decathlon maschile...Con il secondo posto mi sono rifatta delle piccole delusioni agli italiani indoor e dell'incontro internazionale di Minsk, prima della pandemia". Che non deve essere stato un periodo facile..."No, però c'è stato un aspetto positivo. Avevo una microfrattura e la sosta forzata mi ha aiutato a recuperare dall'infortunio. E poi è stato una pausa di riflessione". Oltre al lockdown, la maturità artistica vissuta in parte on line: "E' andata bene. vorrei iscrivermi a una Scuola di restauro". Temperamento artistico oltre che qualità fisiche per una ragazza ricca di risorse: "A quale movimento artistico potrebbe essere affine l'Atletica? Forse al Futurismo, con il concetto del movimento e della velocità, ma penso anche al salto in alto, al superare se stessi, all'andare al di là di un limite". Al vostro cronista viene in mente un movimento letterario come il Romanticismo, ma non vogliamo  allargarci troppo. "1.80 nell'alto? Prima o poi ci arriverò (è ancora diciannovenne!-ndr);  come primo sport ho praticato il tennis, poi papà mi ha portato a Villa Gentile. Ho iniziato con l'alto, poi volevo provare un pò tutte le specialità..." Ed eccola eptathleta di livello nazionale consolidato, con un'ascesa che, negli ultimi anni, ci ha piacevolmente sorpresi. E' proprio imbattibile Sveva Gerevini?: "Direi di no. Se tutto va bene, tra un mese prenderò parte agli italiani juniores su pista. Vorrei dire anche che, alla fine della gara, noi dell'eptathlon facciamo festa, ci sentiamo molto unite . Io stessa incito le altre. E' anche una fatica condivisa". E allora forza Sara, verso nuovi traguardi.... 

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