19"72 di Pietro Mennea 40 anni fa

"Sono le 15.15 del 12 settembre 1979. In Italia, per quanto l'ora sia abbastanza tarda, le 23.15, non pochi occhi sono puntati sul teleschermo. Il clima è caldo umido: la metropoli messicana, come al solito, è schiaffeggiata dal vento, con un bagaglio di minacciose nuvole che lasciano presagire una pioggia che fortunatamente non cade....lo stadio non era molto affollato e noi atleti ci avvicinammo alla linea di partenza: Bourakov, Dunecki, Kablan, Smedegaard, De Silva, Melvin ,Bennett e io naturalmente....prima della finale Vittori , per caricarmi, mi disse a muso duro che avevo l'ultima occasione della mia vita, che non avrei avuto più prove di appello....Lo sparo: sono partito veloce rialzandomi in spinta perfetta coprendo i primi 100 metri in 10"04 (manuali) che significa 10"28 elettronici, tempo eccezionale se si pensa che sono stati corsi in curva..Ho "remato" leggermente in curva, ma ho contenuto benissimo la sbandata...Gli ultimi 50 metri sono stati fenomenali, infatti i secondi cento metri sono stati coperto in 9"44...Tagliato il traguardo mi sono piegato su me stesso , gli occhi chiusi,, le orecchie tese a captare qualche segnale...poi il boato della folla, ...19"72, record del mondo!". Ecco le impressioni di una giornata fenomenale, quella di 40 anni fa. Ecco quanto riportato nel libro: "19"72, il record di un altro tempo".Era il 12 settembre 1979 e il ragazzo del Sud,Pietro Mennea, la "freccia di Barletta", stabilì il mondiale dei 200 metri. Ci sarebbero voluti 17 anni perchè a Atlanta l'americano Michael Johnson corresse in 19"66... 

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