Un Trail da ricordare (Gran Trail Valdigne 2011)

Ognuno di noi ha almeno cinque, sei giorni da appendere nella bacheca dell'esistenza, quindi...pronto con chiodo e martello...

Memore del ritmo forte dell'anno precedente e del (meritato) ritiro per un problema muscolare, ho passato il primo inferno di salita (su di 2000 m. in 9 km) a ripetermi "vaipianovaipianovaipiano".

Infatti eccomi sereno al Bivacco Pascal, 2970 s.l.m., a scolare Coca-Cola, che non bevo mai, ma lì diventa una benedizione.

La successiva discesa verso Courmayeur, con laghetto e neve all'inizio, è stata leggera e sempre più veloce, con il Monte Bianco in faccia, poi il passaggio in paese da lacrime agli occhi per la partecipazione della gente.

Dopo il ristoro, si riparte, bel boschetto...sembra...e invece, inferno-bis!!

Non metti a terra il tallone nemmeno se piangi in arabo!

A meno 400 m. di dislivello per il Col Arp guardi su e vedi formiche colorate in pietraia, ...colorate?!! Non sono formiche, sono quelli davanti... A questo punto si presenta un vecchio amico, si chiama Monsieur Patisco de l'Altitude, mi accompagna geneticamente da una vita, ti manca qualcosa ma lo stomaco è chiuso, manco fossi sotto il Collo di Bottiglia del K2....mi salva una bustina di integratore mieloso scroccata a un bravo ragazzo della 100 km che sale tipo stambecco.

 

Tre minuti e volo quasi, ora sono formica anch'io sul Col Arp.

Da lì la discesa è fantastica e corri anche sull'erba, poi sai che fra 10 Km sei a La Thuile...e saranno già 40.

A La Thuile c'è un super-ristoro, ma io banalmente faccio - per una volta - la cosa più saggia, cioè dò ascolto a una....Saggia dell'organizzazione: Pastina in Brodo (non a caso lo scrivo in maiuscolo), ci aggiungo due fettine di bresaola e una manciata di uvetta, e si riparte per l'ultima salita (paurapaurapaura: sarà mica come la seconda?? Invece no, è tranquilla, anche se in mezzo c'è stata una piccola "perdita di strada" semicollettiva: se metti una bandierina mezza nascosta e con il livello di neuroni attivi a quell'ora di gara, è dura capire l'indicazione...).

Da lì non so cosa dire dei misteri dell'organismo (ma cosa diavolo c'era nel Brodo?), perché "stefano-me" tira fuori memoria maratonesca, toglie 12 anni dai suoi 48 e mezzo e parte a scheggia con momenti da parte finale della Mezza Due Perle.

Supero, credo, almeno 40 persone, poi ultimi 2- 3 km di discesa a tornanti strettissimi - dico: "addio quadricipiti, ci siamo voluti bene" - e, tra gli alberi, Morgex!!

Telefono al volo a MoglieFiglia e all'Indomito Istriano: "meno 1 km! E' finita!".

Passaggio volante nella tenda del pasta party (cosa non si inventano per farti beccare applausi e suoni di campanacci...) e ultimi trecento a palla fino alla piazza, con abbraccio finale con Giorgio "derroma",  un nuovo amico che mi ha aspettato tre volte e poi ho aspettato io, un GRANDE.

Registrazione del tempo (12 ore! Mamma mia...) e microfono, manco fossi Gebre!

Il simpatico intervistatore mi fa: "allora, Baffo, com'è andata?".

Calma, gli dico, semmai "Pizzetto", poi racconto due cose, ma penso già alla....BIRRA!!!!!

Altro che coca, siamo tutti d'accordo?

 Uno Sportivo Abbraccio.

Stefano Oliveri

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