L'attesa per la sua uscita era febbrile. Come per l'ultima novità letteraria o come aspettando le brioche calde all'uscita di un forno cittadino dopo una notte brava...Stiamo un pò esagerando, ma volete mettere, in una realtà d'oggi sempre più immateriale, il piacere tattile di sfogliare l'allora calendario podistico ligure, èdito dalla Tipografia Badano (Rip) di Cogoleto? Era il libro delle meraviglie, alla ricerca di occasioni di sport della domenica (e non solo), era anche eterna fonte di diatribe (discorsi per stabilire "il sesso degli angeli") per la definizione delle "corse non competitive", un vero ginepraio che divideva il popolo della corsa in talebani e permissivisti....Strumento di programmazione delle ferie, oppure oggetto di ricordo. Cosa si voleva di più?
Oggi, 27 giugno, è il compleanno di Gabriella Dorio. La mezzofondista veneta è stata un'icona dell'atletica italiana e dello sport femminile, propagandando il "verbo" della regina degli sport in periodi nei quali correre era ancora considerata attività stravagante. Dodici record italiani (dagli 800 ai 3000 m), sette titoli tricolori sugli 800 m, dieci nei 1500, 65 maglie azzurre conquistate in carriera. Ancora giovanissima (17 anni) è nona nei Campionati europei di Roma del 1974 sui 1500 m. Poco prima dell'Olimpiade di Mosca stabilisce il record italiano sugli 800 m a Pisa con 1'57"66, record che resiste tuttora. Purtroppo a Mosca 1980 è quarta, il piazzamento più amaro. Ma Gavriella si rifarà. è campionessa europea indoor, nel 1982 a Tirrenia chiude i 1500 in 3'58"65, nuovo limite italiano. All'Olimpiade di Los Angeles'84, questa volta, no sbaglia gara: si mette dietro le irriducibili romene Doina Melinte e Maricica Puica e vince la medaglia d'oro dei 1500. Campionessa olimpica!