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Una vita travagliata, quella del sudafricano Josiah Thugwane, che circa 27 anni fa, a Atlanta, si laurea campione olimpico di maratona. Josiah, che veniva da una famiglia povera, lavorava come custode di uno stabilimento minerario e, secondo una leggenda metropolitana, si allenava sui terreni della discarica. Viene notato da un allenatore che ne intuisce le qualità e inizia a seguire un programma, ma oscilla fra 2h17' e 2h29' anche per questioni esistenziali. La svolta nel febbraio 1996, quando vince la selezione olimpica a Città del Capo in 2h11'46". A Atlanta, il 4 agosto 1996, tutti temono il caldo. In realtà non è una giornata torrida, ci sono 23 gradi, ma il tasso di umidità è terribile. Faoriti sono il messicano Dionisio Ceron, l'australiano Steve Moneghetti, lo spagnolo Martin Fiz, il portoghese Antonio Pinto, ma è Josiah, verso il trentesimo chilometro, in un gruppone folto, a scandire il ritmo. Al 35esimo chilometro il piccolo sudafricano insiste e vince in 2h12'36" con soli tre secondi di vantaggio nei confronti del sudcoreano Lee Bong Ju. Si tratta della prima medaglia olimpica per il Sudafrica nell'atletica! Ricco di fama, Thugwane torna al suo paese come una celebrità, ma si vede spesso puntare la pistola per estorsione da gangster locali, a tal punto che deve dotarsi di scorta...INcredibile ma vero!
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Spettacolare edizione dell’Iron Trail La Via dei Lupi
E’ stato un sabato pomeriggio speciale quello vissuto sabato 29 luglio a Limone Piemonte, con la
quattordicesima edizione dell’Iron Trail La Via dei Lupi che ha dato nuovo impulso alle attività estive della
famosa stazione sciistica invernale, ormai diventata un riferimento anche per il mondo della corsa offroad.
Si è infatti tornati a correre sui sentieri intorno al centro cittadino per la prova di corsa in montagna, ormai
una classica del calendario non solo piemontese.
Il tracciato ormai collaudato con partenza ed arrivo dalla centrale Piazza del Municipio, attraversava parte
del centro cittadino per poi salire attraverso il caratteristico “Viasol” sino sulle piste da sci della Riserva
Bianca e ridiscendere quindi verso il traguardo correndo nel Vallone San Giovanni. Competizione per tutti,
tanto per i neofiti quanto per gli atleti più esperti, caratterizzato da un percorso sicuro, ben segnalato e con
diversi punti di controllo e soccorso che rende la gara adatta anche a che si accinge al “battesimo” del trail.
Sugli 11,4 km del tracciato, con un dislivello positivo di 660 metri, si sono dati battaglia ben 160 atleti
provenienti anche dalla Liguria, Lombardia, Francia e Svizzera. La gara è stata letteralmente dominata
dall’atleta di casa Marco Moletto che ha vinto correndo in completa solitudine e chiudendo con uno
stratosferico 49’56”. Dietro al portacolori dell’Atletica Saluzzo è giunto il giovane Elia Bongiovanni del Team
Marguareis staccato di 6’43”, terza posizione per un altro atleta limonese, Stefano Gordiano (A.S.D. Valle
Vermenagna) a 7’33”.
In campo femminile prima piazza per l’atleta ligure Stefania Simonelli (Team 42195) che in 1h11’26” ha
tenuto ad appena 47” Damiana Olivero (Team Sportification) e a 1’03” Donatella Acciaro della Podistica
Pontelungo.
Nelle categorie Over 50 si sono imposti nella categoria femminile Silvana Pecollo dell’Atletica Roata Chiusani
e Roberto Parodi dell’Atletica Valle Scrivia nella maschile.
Anche l’inossidabile Marco Olmo tra i 160 gli atleti alla partenza, numero di non poco conto per un evento
di corsa in montagna, per il quale gli organizzatori della W.W.P. Organization capitanata dall’esperto Alberto
Rovera affiancato quest’anno dalla neonata Consulta Giovanile di Limone Piemonte, dicono grazie
all’amministrazione comunale di Limone Piemonte, all’Uisp ed alla FIDAL sotto le quali egide si è organizzato
l’evento, tutti gli sponsor a partire da Bottero Ski, Sofood energetici, la Reale Assicurazioni agenzia Piovano
di Cuneo, che hanno inserito la gara nei propri calendari e a tutte le associazioni che come sempre hanno
garantito il loro supporto.
La manifestazione si è conclusa con l’estrazione dei tantissimi premi della lotteria “Via dei Lupi” organizzata
dalla Consulta Giovanile, premi messi in palio da diverse attività commerciali di Limone per chiudere poi in
bellezza con “l’apericena in musica” nei locali aderenti del centro cittadino.
Classifiche su
www.laviadeilupi.com
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Circa 40 anni fa, il 9 agosto 1983, Alberto Cova è l'uomo giusto al momento giusto.L'Italia degli Anni Ottanta, quella per metà ancora degli Anni di piombo, per metà dell'edonismo reaganiano, si scopre popolo di mezzofondisti in una finale dei diecimila metri nei primi Campionati mondiali di atletica, che è una partita a scacchi. Ci sono gli uomini ritmo della pista come i portoghesi Lopes e Mamede (quello del motto "no tengo cabeza"), c'è il tre volte vincitore della Maratona di New York Alberto Salazar, quindi i prussiani Werner Schildhauer e Hansjorg Kunze. La gara è una partita a scacchi. Si passa in 8'22" ai tremila, quindi qualche allungo velenoso, qualche cedimento di troppo causano le crisi di Mamede e Salazar. A circa tre giri allunga il finnico Vainio, accompagnato da un vero boato. Il pubblico vorrebbe un trionfo sulla falsariga di Nurmi o Viren. Ma la vera azione, alla campana, è di Schildhauer, con allungo arrembante di circa 50 secondi l'ultimo giro. E a circa 80 metri dalla fine si concretizza la vera gara: Cova sorpassa il tanzaniano Shahanga, futuro da maratoneta, quindi piomba come un falco su Vainio, su Kunze, fino a superare, in prossimità dei numeri del traguardo, l'esterrefatto Schildhauer in 28'01"04. "Cova, Cova, Cova!". Urla Paolo Rosi. Italiani popolo di mezzofondisti. E di grandi volate.