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Il Cai ligure è partner di Alvi Trail. Si ha sempre una certa soggezione (sarà una mia idea), un che di reverenza accademica a parlare di Cai, dei "veci" con il classico berretto da alpino, vengono in mente figure carismatiche come Quintino Sella, Messner:"Il Cai deve essere al passo con i tempi- dice il presidente ligure Roberto Manfredi, 63 anni- so perfettamente che molti ancora adesso pensano alla montagna come una cosa sacra, che deve conservare la purezza e non farsi toccare dall'agonismo, ma sono visioni vecchie, antiquate. La montagna può essere anche corsa in montagna, trail, chilometro verticale, nel rispetto della Natura. E le cifre degli iscritti sono a nostro favore:252.000 iscritti in tutta Italia". Il Cai e Alvi Trail: "Diamo volentieri l'appoggio alla manifestazione. La Liguria, per il 74%, è boschiva. Pensiamo a questo. Quindi, riempie di entusiasmo una manifestazione che attraversi la Liguria sull'Alta Via". Ma c'è di più:"Abbiamo palinato tutta l'Alta Via. Le paline sono punti georeferenziati che ne caratterizzano il tracciato. Chi si perdesse, può comunicare al Soccorso Alpino il numero di palina. In tal modo, viene rintracciato. Non è poca cosa, visto che le chiamate di soccorso riguardano proprio smarrimenti in montagna". Le idee non mancano a Manfredi:"Abbiamo lanciato la campagna "Io cammino sicuro", per rispettare la montagna e e stessi". I giovani e l'alpinismo: sembra un binomio difficile:"Si perdono i giovani nella fascia fra i 18 e i 35 anni. A tal fine abbiamo creato il Gruppo Giovani, dove esiste un responsabile, e Eagle Team, una struttura competitiva.E basta con il dualismo con l'arrampicata sportiva". Un'ultima considerazione su Alvi Trail:"E' una proposta nuova, che mi riempie d'entusiasmo. La montagna va interpretata in maniera al passo con i tempi, rispettando il passato e la Natura". Manfredi non vede l'ora che inizi la manifestazione:"Ho sempre collaborato con Luciano Bongiovanni e lo staff. L'Alta Via è un gioello da valorizzare".
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La Milano cantata da Lucio Dalla e la Milano da bere...La locomotiva d'Italia e la Stramilano, decana di tante mezze maratone in Italia. Da almeno 40 anni, dalle parti del Duomo, sfilano campioni mondiali come l'etiope Kedir, De Castella, Cova, Bordi, tutti desiderosi di tagliare per primi il traguardo nella capitale meneghina. Sarà così anche domenica 24 marzo, e noi, al di là dei campioni keniani che ci sono, vogliamo soffermarci su due giovani che possono fare bene: parliamo di Luca Alfieri, personale attorno a 1h04', e di Francesco Guerra, titolo italiano under 23 sui diecimila. Forze fresche, che possono dire la loro in una gara che vede al via i keniani Antony Kemtai e Bernard Wambui. Soprattutto Kemtai sembra il favorito, con 59'45". Fra le donne da vedere all'opera l'azzurra Giovanna Selva dei Carabinieri BOlogna.
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Lo sport e i giovani si incontrano sabato 23 marzo a Sestri Levante , parco Mandela, in un meeting di valore promozionale organizzato dall'Atletica Levante e sotto l'ègida Uisp. Ijnh gara le categorie giovanilissime, verrebbe da dire...
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Una storia molto internazionale alla Mezza di Genova
Il prossimo 14 aprile la Mezza di Genova diventerà maggiorenne. Un traguardo importante per la mezza
maratona del capoluogo ligure, che nel corso della sua storia ha dimostrato come anche una città con una
situazione orografica particolare come Genova può essere uno splendido teatro di gare podistiche, visti i
numeri che ha saputo raccogliere nel corso del tempo. E per il prossimo 14 aprile è presumibile che tutti i
limiti numerici di partecipazione verranno abbattuti, considerando che la gara assegnerà i titoli nazionali
master sulla distanza accogliendo quindi corridori e società da ogni parte d’Italia.
Analizzando la storia della manifestazione, emerge come ci sia stata una sola vittoria italiana in campo
maschile, ad opera di Armando Sanna nel 2009. Poi una lunga pletora di specialisti stranieri, con il Kenya a
farla da padrone con 9 successi e il resto andato agli atleti del Nord Africa, ossia Tunisia e Marocco. Fra le
donne invece ben 9 vittorie azzurre, con il poker consecutivo di Viviana Rudasso dal 2005 al 2008 e i 3
successi della podista-medico Emma Quaglia nel 2009-2010 e 2018. L’ultima vittoria italiana è del 2022 con
Elena Maria Petrini. I record della corsa sono del kenyano Benard Bett Kiplangat, 1h02’41” nel 2014 e della
sua connazionale Hellen Jepkurgat, 1h11’50” nel 2015.
La prova, valida anche quale Campionato Italiano U.N.V.S., sarà abbinata anche quest’anno alla Corri
Genova, non competitiva sui 13 km e alla Family Run, camminata di 4 km aperta a tutti, per la prima volta
transitante anche sulla Sopraelevata cittadina. L’appuntamento è in Via della Mercanzia al Porto Antico di
Genova, dove sarà dato il via alle ore 9:00 mentre il traguardo sarà posto presso l’attiguo Piazzale del
Mandraccio.
Le iscrizioni hanno un costo di 35 euro fino al 31 marzo, poi per le ultime due settimane è previsto un
sovrapprezzo di 5 euro. Chiusura il 10 aprile. Ai vincitori assoluti andranno 600 euro con premi in denaro
per i primi 5 e per i migliori 5 italiani in classifica. Un bonus di 300 euro andrà al vincitore e vincitrice se
miglioreranno i record della corsa. Premi anche per i primi 3 di ogni categoria con consegna della maglia
tricolore ai vincitori.
Per informazioni: Podistica Peralto,
https://www.lamezzadigenova.it/
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Le strade erano di un giallo acceso per via del Gatorade- sembrava che i maratoneti se la fossero fatta addosso dopo avere assunto massicce dosi di vitamine. Qualche ritardatario arrancava e camminava. Mi sono domandato se avrei avuto il privilegio di scorgere il fanalino di coda della corsa:una vista più rara e difficile da stabilire con certezza di quella del vincitore”. Uno sguardo benevolo proprio dalla parte degli ultimi: “Ma credo proprio di averlo visto. Era un uomo con una bandana multicolore, la barba forse di una settimana, il numero della maratona messo per traverso, e mi pare di avergli visto fumare una sigaretta mentre procedeva lungo la via sbandando leggermente verso il marciapiede”. Una figura forse non proprio sportiva, ma certo più umana delle macchine e dei Suv contro i quali si scaglia l’ardore civico di Byrne, che ha scritto un libro sulla sostenibilità della metropoli, dove l’esercizio fisico salva proprio gli spazi urbani. L’ameriicano Phillip Lopate ne “I segrati di Manhattan” (Il Saggiatore, 2008) invece lancia uno sguardo caustico nei confronti del tempo libero dei newyorchesi: “Sto passeggiando nel nuovo Hudson River Park. Qualcuno mi passa accanto di corsa. Devo dire che non c’è niente di più spiacevole di quello spostamento d’aria dietro le orecchie prodotto da qualcuno che ti supera in bicicletta o correndo senza nessun preavviso. Ti ritrovi a sobbalzare e subito dopo ti senti un idiota per esserti spaventato…Pedoni e ciclisti sono nemici di classe”. Lopate è dalla parte del camminare: “L’ Hudson River Park finora si è dimostrato una manna per ciclisti e amanti del jogging e proprietari di cani. Per quei corridori mattutini, pieni di ferormoni, l’energia è fonte inesauribile di piacere.” Secondo lo scrittore americano il podismo è stato rovinato dalla globalizzazione: “Il fatto è che per la strada si possono vedere i newyorchesi nella loro veste più viva, più indaffarata, ein una rappresentazione di sé teatrale o quanto meno enfatica, mentre si destreggiano fra una situazione e l’altra, per esempio fra il lavoro e una visita medica…”. Si osserva meglio New York per le streets, anzi che nel parco: “Nel loro tempo libero, invece, potrebbero essere gli abitanti di un posto qualunque come Spokane, Sydney. In una domenica al parco le facce placide e soddisfatte sono vuote di ogni contenuto, a parte lo sforzo di correre un altro mezzo chilometro, di bruciare un altro centimetro di grasso. Anche il loro abbigliamento (pantaloncini, maglietta,tuta, scarpe da ginnastica) è privo di caratteristiche locali e regionali: è l’uniforme di tutti coloro che sono stati depredati del corpo, consentendo che barccia e gambe si trasformassero in macchine per la felicità. Le forze conformiste della globalizzazione si sono insinuate in Manhattan grazie al tempo libero”. Originale, no?
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www.corriliguria.it Prima che arrivassero keniane e etiopi a dettare legge, c'è stata lei. Allenarsi a Trondheim, in Norvegia, non è facile. Secondo una leggenda metropolitana, diversi mezzofondisti si allenavano nelle gallerie minerarie illuminate. Roba da duri. Record mondiali dei 5000, 10000 e maratona con 2h21'06" nel 1985. E anche record di mezza maratona con 1h06'40". Dopo di lei è venuto il campione olimpico degli 800 Vebjorn Rodahl, quindi oggi l'epopea Ingebrigtsen...Oggi compie 68 anni Ingrid Kristiansen, una pioniera.
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una metropoli come New York, che sembra l’antitesi della vita sportiva con le
strade intasate di traffico, con la giungla di grattacieli che limita anche la
vista dei poveri umani, si corre eccome. Ma New York è anche tutto e il contrario
di tutto, dando i natali a scrittori e artisti che, recentemente, hanno
espresso nelle loro opere anche la fisicità di una metropoli fatta di sangue
pulsante, di voglia di muoversi. David Byrne, musicista fondatore dei mitici
Talking Heads, un gruppo rock americano che rivoluzionò il modo di fare musica
alla fine degli anni settanta, descrive bene questo in alcune pagine del suo
libro: “Diari della bicicletta”. Da qualche anno questo “guru” della musica e
delle arti (ha anche lavorato con Bernardo Bertolucci per la realizzazione de
“L’Ultimo Imperatore” vincendo l’Oscar per la migliore colonna sonora) si è
dato al ciclismo su strada. Questo sport per lui è diventato un modo per
osservare la realtà e per scoprire angoli nuovi della Grande Mela. Byrne fa un
parallelo fra podismo e ciclismo in occasione del Five Boro Bike Tour, grande
raduno cicloturistico: “La gente del Queens, di Brooklyn e di Staten Island
piazza dei cartelli in giardino e applaude gli sciami di ciclisti che
sfrecciano davanti a loro, proprio come fanno con i partecipanti della
maratona, solo che in questo tour nessuno gareggia . Nessuno bada a chi arriva
primo”. Insomma, Byrne, considerato agli inizi della carriera come un “nerd”
(in pratica, uno studente secchione e un po’ “sfigato”), sposa la causa della
non competitività. “L’altro giorno volevo andare in bici a Long Island City per
vedere una mostra d’arte, ma era il giorno della maratona di New York e le
piste ciclabili sul ponte di Queensboro erano chiuse (a quanto pare erano state
riservate ai portatori di handicap). Così sono salito con la bici sul
tram/funivia per Roosevelt Island per poi dirigermi verso il manicomio
abbandonato all’estremità meridionale dell’isola posta in mezzo all’East River
. In giro non c’era anima viva. Inquietante”. Inquietante, strano, quasi uno
scenario da dopobomba che si sposerebbe bene con “Psycho killer”, uno dei
motivi più trascinanti dei”Talking”. Ma ancora più strano lo scenario del
postmaratona: “Mi sono fermato per un boccone in un bel bar di Hunters Point
Avenue, osservando le squadre incaricate
di far pulizia dopo la maratona, che raccoglievano cumuli di bicchieri e
fazzoletti di carta che erano stati offerti ai corridori. Le strade erano di un
giallo acceso per via del Gatorade- sembrava che i maratoneti se la fossero
fatta addosso dopo avere assunto massicce dosi di vitamine. Qualche
ritardatario arrancava e camminava. Mi sono domandato se avrei avuto il
privilegio di scorgere il fanalino di coda della corsa:una vista più rara e
difficile da stabilire con certezza di quella del vincitore”. Uno sguardo
benevolo proprio dalla parte degli
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Domenica 24 marzo altra trasferta di un certo chilometraggio (fino a Campobasso) per i marciatori liguri che prendono parte alla seconda fase italiana dei societari imperniata, su pista, sui dieci chilometri. Iscritti Mattia Braggio, reduce da un fastidio muscolare, Alessio Ciriotti e Cristian Improta della Duferco Spezia, e la giovane junior Matilde Crevola dell'Alba Docilia Albisola. Soprattutto Braggio, se ha recuperato, è in grado di ben figurare.
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"Aprile, di tutti il mese più crudele...", scriveva in una poesia Thomas Eliot. E l'inizio del mese numero quattro, per anni, è stato contraddistinto dall'ora di corsa su pista. Proprio nella gara che dura sessanta mini arrivò una delle migliori prestazioni liguri di tutti i tempi. Il 14 aprile 1984 Mariano Penone del Cus Genova percorse 19,950 chilometri a Villa Gentile (presente il vostro relatore), sfiorando il limite europeo di 20 orari. Con passaggi di 3'01" al chilometro , e di 1'13" ogni quattrocento il navigatore solitario di Garessio è il dod9icesimo di tutti i tempi in Italia, e nella graduatoria mondiale è davanti a un mostro sacro come Abebe Bikila...basta la parola per descrivere la classe del grande campione. Ricordiamo che, attualmente, la migliore prestazione mondiale all time è di Mo Farah con 21,330 chilometri, media di 2'49" ogni mille metri.
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Si provano i cambi, si affinano velocità e passaggi del testimone...Non conta solo andare veloci, ma avere il pieno controllo. Ilaria Accame da Arnasco, che ricordiamo facente parte della 4x400 ai Giochi del Mediterraneo 2024, una delle poche liguri a correre il giro della morte sotto i 54 secondi, in questi giorni è stata convocata per un raduno a Roma con le altre velociste azzurre. In questi giorni la futura notaia lavora con Alessandra Bonora, Alice Mangione, Anna Polinari, Laura Rami, Virginia Troiani, Giancarla Trevisan, per un posto nella staffetta del miglio e quella mista che la porterà alla disputa delle prestigiose World Relays a Nassau (Bahamas). In mezzo, l'esordio in pista a inizio aprile a Boissano...
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www.corriliguria.it Brescia, agosto 1983. Campionato italiano 30 km su strada. Caldo soffocante. Partenza e arrivo in piazza della Loggia (location un pò sinistra...) In prima fila da sin a des Rosario Lo Presti, Gianpaolo Messina, Michele Arena, Rosolino Damele (205), il grande Gelindo Bordin con il cappellino, Sergio Pesavento (72), Gianni Demadonna. Sullo sfondo, vicino a Bordin, la mia testina. Finii stremato solo per portare punti al Cus Genova.
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WWW.CORRILIGURIA.ITA differenza del passato, non si contano più le sfide fra grandi mezzofondisti su distanze le più varie: così sabato 16 marzo nella spagnola Laredo (dieci chilometri on the road) l'etiope Yomif Kejelcha ha sconfitto la forma a prova di bomba di Joshua Cheptegei, detentore dei record mondiali su pista di 5000 e 10000, vincendo in 26'37". Cheptegei secondo in 26'53". Bene Federica Del Buono, quarta in 31'41" a soli sei secondi dal limite italiano di Nadia…
Altro...
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Una magnifica occasione di sport, running, podismo, trail, corsa in montagna, cosa volete di più? Tutto questo, e ancora di più, è Alvi Trail 2024, la corsa a tappe che attraversa la magnifica Liguria fatta ad arco, partendo dalle faggete del Saccarello, nell'interno di Ventimiglia, per poi compiere un arco che è una sorta di arcobaleno di mille colori, passando per Cadibona, laddove secondo la Geografia nascono gli Appennini, con panorami sempre cangianti, sempre nuovi, così come è la scoperta di noi stessi che ripercorriamo l'Alta Via dei Monti Liguri prima, e poi il Sentiero delle Cinque Terre. Dalle Alpi Marittime con panorami solenni, al verde di Calizzano, fino al piccolo Cile che è Arenzano con i suoi dintorni, laddove la catena montuosa è a strapiombo sul mare con effetto vertigine. E da lì nella Svizzera dei Genovesi, a S.Olcese, fino a una Liguria mineraria con Castiglione Chiavarese, fino alla discesa a rotta di collo verso la magnifica punta marmorea di Portovenere, dove il 22 giugno si concludono i 440 chilometri suddivisi in otto tappe, dopo la partenza del prossimo 15 giugno. Giugno, inizio Estate, profumi e aromi che si confondono accompagnando tanti partecipanti provenienti da tutto il mondo. Novanta comuni attrraversati, pronti a accogliere i concorrenti anche con degustazione di specialità gastronomiche, tutte speciali....Tre le caratteristiche dell'evento: il carattere leggendario di una gara tra le più dure e affascinanti del panorama mondiale; la scoperta dell'Entroterra ligure, della sua natura, un'esperienza non solo sportiva ma turistica; la convivialità dei momenti trascorsi. I principali partner sono Cai Liguria, Fie, Anpas, i Comuni e le Pro Loco...tutti pronti a accogliere festosamente i concorrenti. E tu che mi leggi, cosa aspetti a iscriverti?Consulta www.alvitrail.com
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MARCO ZUNINO RITORNA ALLA GRANDE = 1.04.23 Nuovo Record Ligure sui 500
“Esplode” l’Allievo ENZO VICTORINO PERAGINE = 13.52 nel triplo
VERONICA PARODI Campionessa Regionale sui 5 km di Marcia
LAILA HERO si impone nel Giro del Biscione
Weekend caratterizzato dalla riunione di apertura Golden Peso/Golden Alto organizzata dall’ASD Atletica
presso l’impianto sportivo di Villa Gentile.
E Marco Zunino lancia un significativo segnale: corre i 500 praticamente in solitudine e conclude con un
notevole crono di 1.04.23, di fatto nuova miglior prestazione ligure assoluta su questa distanza spuria, ma,
soprattutto, grande viatico per una stagione che lo vedrà impegnato forse più sugli 800 che sui “suoi” 400.
Marco, cresciuto e portato ai Campionati Mondiali Allievi dal suo coach e mentore Francesco Romano da
qualche mese è seguito da Giorgio Fazio, supportato da Mattia Sirello.
Alle spalle di Zunino buon secondo Mirko Morando in 1.07.81.
Nella medesima riunione si registra inoltre l’exploit del neo allievo Enzo Victorino Peragine, atleta dalle
variegate attitudini che in questa occasione esordisce nel triplo con la ragguardevole misura di 13.52 che gli
vale il 2° posto in classifica assoluta, a pari misura con il vincitore.
Altri buoni piazzamenti il 2° posto di Gabriele Di Vita nel miglio (corso in 4.36.72), gli argenti nel peso allievi
per Riccardo Bonato (10.27) e nel peso Master per Adriano Rodrigo (m. 11,31 con l’attrezzo da 6 kg).
Terza nel triplo la neo allieva Francesca Salaris con la misura di 9.35.
A Finale Ligure si è svolto il 3° Trofeo di Marcia “Città di Finale Ligure”. La portacolori Arcobaleno Veronica
Parodi si è classificata al 7° posto nella classifica assoluta, conquistando il titolo di Campionessa Regionale
Ligure 2024 sui 5 km, coperti in poco più di 30’.
A Genova brillante successo dell’intramontabile Laila Hero. Si è aggiudicata infatti l 9° Giro del Biscione, una
classica del mondo amatoriale, dimostrando una volta di più la sua grinta ed il suo talento.
Gife – 17/03/2024
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Era da tempo che il forte Jimmy Gressier, mezzofondista francese, inseguiva un record su strada significativo. Domenica 17 marzo Jimmy non si è lasciato scappare l'occasione a Lille, nel nord della Francia. dove, in contemporanea con la mezza maratona, si è disputato un diecimila su strada. La gara è vissuta sul confronto fra Gressier e il keniano Jacob Krop. Si è deciso tutto al termine di una volata spasmodica, con il francese primo davvero al fotofinish e entrambi accreditati di 27'07". Il tempo è risultato di sei secondi migliore del vecchio limite dello svizzero Julien Wanders. Il primo titolo continentale in carriera...
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Segnali di risveglio a livello ligure in occasione, domenica 17 marzo, del meeting città di Cortenova (Lecco), che ha visto gareggiare sui sentieri dell’entroterra lombardo , come di consueto, una selezione genovese di corsa campestre cadetti e ragazzi. Per la prima volta un genovese vince la campestre cadetti 2010: si tratta di Flavio Angelini dell’Atletica Levante, primo in 8'13” dopo una gara molto combattuta. Un altro bel piazzamento è venuto da Giorgia Tizzoni (Città di Genova), quinta in 5’21” nella competizione Ragazze 2012. Altri piazzamenti da Rebecca Meniconi (Don Bosco), undicesima nella gara ragazze 2009 con 7’28” e dalla sorella Veronica, tredicesima nella stessa competizione con 7’33”. Grazie ai piazzamenti la rappresentativa genovese è stata nona nella graduatoria complessiva.
https://www.fidal.it/calendario/XXVI-TROFEO-C-S--CORTENOVA-PER-RAPPRESENTATIVE-PROVINCIALI-R-C-
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www.corriliguria.it Sei considerato il mezzofondista più completo di tutti i tempi: record mondiali sui 5000 e 10000, titoli mondiali e olimpici. Sei stato il più grande vincente di titoli mondiali di corsa campestre. Sei ancora adesso il terzo di tutti i tempi in maratona con 2h01'41". Adesso, a 42 anni, chi ti spinge a soffrire e a fare un bagno di umiltà accettando il confronto con runner che si dichiarano scontenti quando non riescono a scendere sotto l'ora sulla mezza maratona?Penso , nonostante il cattivo pensiero di ingaggi e so on, la voglia di correre e una classe cristallina. Oggi, a 42 anni, Kenenisa Bekele settimo in 1h03'59" nella mezza maratona di New York.
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Ancora una volta, domenica 17 marzo, Finale Ligure capitale della marcia. Dopo l’esperienza dello scorso ottobre, i migliori specialisti del tacco e punta di nord ovest si sono ritrovati sul lungomare per la disputa del Trofeo, dove era compreso anche un incontro fra selezioni giovanili regionali. La gara assoluti di cinque chilometri ha visto Prevalere il lombardo Alessandro Rebosio (Bovisio Masciago) in 21'25” davanti alla promessa Alessio Ciriotti (Duferco Spezia), 23’19”. Ottima prova, in campo femminile, della F45 Rosetta LA Delfa (Ug Biella), che ha colto il primo posto sui cinque chilometri in 24’21” davanti alle piemontesi Chiara Veteramo, 25’05”, e Beatrice Bertolone, 25'35”.Al solito performante Nicolò Vidal sui cinque chilometri allievi con 21’41”.Fra le caedette primo posto di Caterina Carissimi , della rappresentativa lombarda, davanti alla corregionale Sofia Rondelli, figlia del mitico coach di tanti campioni: 14'49” contro 15’05”.
https://www.fidal.it/risultati/2024/REG34186/Index.htm
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Il significato di certi sport va ben al di là del tecnico....oggi, domenica 17 marzo, Giovanni Sciaccaluga si è laureato campione italiano di paraduathlon categoria pts3 a Imola. Un premio a tanto impegno, a sacrifici, magari svolti fra mille difficoltà non solo pratiche. "Figlio d'arte" (papà Antonio è runner master di ottimo valore), Giovanni continua a mietere allori e a guadagnarsi magle azzurre. Un "bravo" se lo merita davvero...
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www.corriliguria.it Anteprima nono Giro del Biscione di domenica 17 marzo. Si impone Enrico Ponta dell'Azalai Tortona davanti al rientrante Emilio Elena del Cus Genova, un gradito ritorno.. Ecco i podi: in
-campo femminile ecco la vincitrice Laila Hero (Arcobaleno Savona), quindi Ilaria Perassolo (Vallescrivia), e Nicole Rossi (Team 42.195). Enrico Ponta, come detto, ha colto il primo posto del Giro del biscione dopo avere staccato sul ritmo, al termine dei saliscendi della gara, il trentenne cussino Emilio Elena, dai buoni personali in pista. Vittoria prevista per Laila Hero dell'Arcobaleno Savona, davanti alla triathleta Ilaria Perassolo del Vallescrivia e a Nicole Rossi del Team 42.195, davvaero una bella sorpresa