Quella del 21 giugno 2002 è una data fondamentale per l'ultramaratona italiana. L'abruzzese Mario Fattore, infatti, vince i Campionati mondiali di 100 km a Torhout (Belgio) in 6h34'23". Il primo posto arriva dopo un bel confronto con l'unico runner in grado di contrastarlo come il russo Oleg Tyazhkorob, a lungo cm Mario nelle prime posizioni, ma alla fine staccato di quasi cinque minuti. Oleg chiude in 6h39'33". E' la conferma di una scuola che avrà poi un grandissimo interprete come Giorgio Calcaterra. E le cose vanno bene anche fra le donne, visto che la lombarda Monica Casiraghi è terza in 7h40'00" nella gara vinta dall
a russa Zhyrkhova in 7h37'06". Una bellissima giornata.
21 giugno 1960 a Zurigo.Sulla pista del magico Letzigrund, in una riunione dal sapore pre olimpico, un lampo accende i cuori dei 14000 spettatori, anzi i lampi sono due. Il tedesco Armin Hary, conosciuto da anni come un gran partente, brucia sul tempo lo starter e vince in 10"0. Che sarebbe il nuovo record mondiale. Ma al teutonico sprinter viene data una falsa partenza. La gara viene ripetuta mezz'ora dopo. Ed è uno spettacolo. Armin taglia il traguardo in 10"0 con una prima parte spettacolare. Record del mondo! Il 1960 fu un anno particolarmente felice per Hary, sprinter capriccioso, capace di litigare con molti giudici. A Roma, con una partenza turbo che impressionò tutti, Armin si impose in 10"2, resistendo al ritorno dell'americano Dave Sime, che alla fine fu accreditato dello stesso tempo. La combattività di Hary forse sta nel nome: Arminio, il leggendario eroe germanico che sconfisse i romani nella selva di Teutoburgo. 