Hicham El Guerrouj aveva rimediato una grande delusione ai Giochi di Atlanta. Una caduta rovinosa, un ruzzolone in finale, e addio medaglia d'oro nei 1500 metri! Via libera per l'algerino Noureddine Morceli, ai quali non sembrò nemmeno vero. Da quel momento, però, El Guerrouj conobbe una prepotente fase ascendente, con il titolo mondiale del 1997 e , soprattutto, con la magica serata al Golden Gala di Roma. Stimolato da Robert Kibet e Noah Ngeny, il campione marocchino passò in 54"3 al primo 400 m, in 1'50"9 agli 800, e con gli ultimi trecento metri in 39"66 chiuse in 3'26"00, migliorando il 3'27"37 di Morceli. Tuttora un limite imbattuto.
Ancora adesso correre i 10000 m in 27'39"4, in molti casi, significa realizzare un record nazionale. Figuriamoci circa cinquant'anni fa, quando correre era riservato a pochi, in molti casi gli allenamenti erano su base empirica e le scarpe erano sottilissime...ma chi aprì una strada fu l'australiano Ron Clarke, grazie a moli di lavoro spaventose e a quantità di chilometri industriali, tali da far impallidire etiopi o keniani.L'impresa epica fu quella di Oslo il 14 luglio 1965, quando Ronald fece progredire il record sui 25 giri di circa 39 secondi. Ecco i passaggi (ai 5 km in 13'45")
1 km 2'41"5
2 km 2'43"5
3 2'46"
4 2'47"
5 2'47"
6 2'48"
7 2'50"
8 2'50"
9 2'46"
10 2'40"
Nel giro di cinque anni collezionò diciotto record mondiali.
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