Ludovica Cavalli a Villa Gentile

www.corriliguria.it Ludo ha mosso i primi passi proprio qui, nella culla dell'atletica genovese e ligure, a Villa Gentile. Oggi, martedì 29 agosto, guardacaso in coincidenza con la magnifica gara olimpica di Stefano Baldini, suo allenatore attuale, Ludovica Cavalli, reduce da uno straordinario Mondiale, si è allenata nell'impianto sturlese insieme con Pietro Arese, fidanzato e punta di diamante dei 1500 italiani. La stellina dell'atletica è stata invitata come madrina della manifestazione "Genova corre di sera" , in programma mercoledì 6 settembre sempre a "Villa". Nella foto da sin a des Federico Bertorello, podista nonchè consigliere comunale, Ludovica Cavalli, Pietro Arese e Carlo Rosiello, presidente della Fidal ligure.
 
 
 
 

Pietro Riva secondo nella volata di Napola

www.corriliguria.it Domenica 27 agosto il piemontese Pietro Riva , azzurro di mezzofondo, è stato secondo nella 25° volata Napola -Mokarta in provincia di Trapani. Dopo dieci chilometri si è imposto il burundiano Celestine Ndukimana in 29'35" precedendo di nove secondi Riva, che è stato quinto sui diecimila agli Europei di Monaco di Baviera del 2022. Foto archivio Riva e manifestazione.
 
 
 
 
 
 
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29 agosto 2004: Baldini campione olimpico

Il 29 agosto 2004 dalla piana di Maratona parte  la 42,195 chilometri che conclude l'Olimpiade ateniese. Prate proprio dalla località dove gli Ateniesi, insieme con altri greci, sconfissero i Persiani. Da lì partì a piedi Filippide per annunciare, secondo leggenda, la vittoria prima di stramazzare al suolo. La tensione, forse la cattiva forma, giocano un brutto scherzo a Paul Tergat, a Jaouad Gharib, che crollano a metà gara. A quel punto è Stefano Baldini, a recuperare terreno nei confronti del brasiliano Vanderlei de Lima, a condurre in testa davanti all'americano Mebrahtom Keflezighi, che è un pò la rivelazione della giornata,. Sta nel nome , forse, il destino del maratoneta di Rubiera:"Stefano" in greco antico significa "incoronato". E la corona è sul capo di Stefano qualche minuto dopo, quando taglia per primo il traguardo nel piccolo ma suggestivo Stadio Panathinaiko. 29 agosto 2004: una data da ricordare. 

Vola Mateiko a Antrim: 58'36" nella Mezza Maratona!

Non solo Mondiali nelle gare di mezza maratona disputate in Gran Bretagna e a Buenos Aires domenica 27 agosto. Il keniano Daniel Mateiko ha vinto la Mezza di Antrim (Irlanda Nord) in 58'36" precedendo in volata, di soli due secondi, l'etiope Jemal Yimer. Terzo l'altro etiope Nibet Melak in 59'49". In campo femminile affermazione di Mestawut Fiker dell'Etiopia in 1h06'44". Record femminile dalla Mezza Maratona di Buenos Aires in Argentina: lo ha ottenuto Ababe Biraneh in 1h06'11". Qualità anche fra gli uomini, dove ha primeggiato Roincer Konga Kipkorir in 59'08" davanti a Felix Kipkoech, 59'29", e a Cosmas Boi, 59'29"

Lo spettacolo del salto in alto

www.corriliguria.it Come scrisse una volta il critico Aldo Grasso, l'atletica è molto televisiva. Uno spettacolo teatrale portato in Tv è la gara di salto in alto. Gimbo Tamberi è l'istrione, l'attore protagonista che ha cambiato le regole di una gara cartesiana, fatta di centimetri, di progressioni, di limiti per "x tendente a..". Tutto questo fa spettacolo, dialogo rivolto al pubblico, braccia alzate a ricevere gli applausi....Dall'altra parte , ma sempre all'interno di una gara di salto in alto, l'australiana Nicole Olyslagers, un primato di 2.01, che, fra una pausa e l'altra, scrive su un diario. Forse scarica la tensione anche con la scrittura, come consigliano molti psicologi. Il salto in alto sembra una rappresentazione delle Comedie Humaine.
 
 
 
 
 
 
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Da Budapest a Savona......

C'è un legame sottile fra la Liguria e  i Campionati mondiali di Budapest che si sono conclusi da poco: è il Meeting Città di Savona. Dodici i medagliati che, anche negli scorsi anni, hanno preso parte all'importante riunione savonese organizzata da Marco Mura. Eccoli: Oro-Gianmarco Tamberi e Mariileidy Paulino della Repubblica Dominicana (400); Marcel Jacobs , Filippo Tortu , Roberto Rigali  e Lorenzo Patta(4x100); Laviai Nielsen (Gran Bretagna, staffetta mista) e Imani Lansiquot (Gran Bretagna, 4x100). Bronzo- Ami Pipi (Gran Bretagna, 4x400); Laviai  Nielsen (4x400), Danyll Neita (Gran Bretagna, 4x100). Ulteriore e importante riconoscimento per il lavoro fatto dal manager ligure in tutti questi anni.

Jacob Ingebrigtsen vince i 5000 dei Mondiali

www.corriliguria.it A qualcuno non risulta troppo simpatico. Però oggi Jacob Ingebrigtsen, semmai ce ne fosse stato bisogno, si è dimostrato superiore al gioco di squadra etiope , al primatista europeo Mohamed Katir e al sorprendente guatemalteco Luis Grijalva vincendo i 5000 dei Mondiali di Budapest in 13'11"30 . Nel finale, proprio negli ultimi metri, stringendo i denti, supera Katir, che è secondo in 13'11"44. Ingebrigtsen operaio, verrebbe da dire usando una battuta.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona, atletica leggera e il seguente testo "AG INGEBRIGTSEN BRUSSELS"
 
 
 
 
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Bilancio dei Mondiali 2023: l'opinione di Daniele Perboni

Daniele Perboni, lombardo, per la precisione lomellino, è giornalista specializzato in atletica leggera. Collaboratore storico della Gazzetta dello sport, ex direttore della rivista Atletica Leggera, attualmente è firma della rivista on line Trekkenfild e di Sport olimpico. Com'è sua consuetudine, ha seguito da molti anni Olimpiadi, Europei e Mondiali. Ecco il suo personale bilancio della spedizione azzurra a Budapest.

"Poche ore e saremo alla “fine dei giochi”, nel senso che anche questa edizione dei Campionati Mondiali volgerà al termine. Il conto finale del ristorante Budapest presenta il conto con un oro (l’immenso Gimbo Tamberi nell’alto), due argenti (il finalmente ritrovato Leo Fabbri nel peso, e la sorprendente staffetta veloce) e il bronzo dell’inossidabile Antonella Palmisano. Si poteva fare meglio? Difficile. Non dobbiamo dimenticarci, infatti, che siamo al cospetto del mondo e non solo del continente Europa, come accadde lo scorso agosto in quel di Monaco di Baviera. Per ora l’atletica italiana è questa. Forte, rinata anche se in alcuni concorsi e nelle prova lunghe proprio non ci siamo, buona “potenza continentale”, come ci ricorda la vittoria nel Campionato europeo a squadre (la vecchia Coppa Europa), ma dobbiamo fermarci qui. Il mondo è ancora lontano, Inutile illuderci. Riusciremo a raggiungerlo? È presto per dirlo. Nuove generazioni stanno crescendo mentre i più forti azzurri stanno ormai giungendo, per età, al capolinea della carriera. Lo stesso Jacobs, troppe volte fermo per infortunio, non è più un giovincello (28 anni, 26 settembre 1994). E che dire di Tamberi che di anni ne conta 31 (1º giungo 1992)?. Senza contare che nuovi continenti si stanno affacciando prepotentemente alla ribalta. Specialità tecniche, un tempo appannaggio di solide scuole come il giavellotto o il martello, hanno trovato nuovi degni rappresentanti. Vedi i due ori del Canada nel martello, o i tre finalisti indiani nel giavellotto. Analizzando il medagliere si può evincere come l’atletica sia, veramente e senza ombra di dubbi, uno sport, anzi LO sport, universale per eccellenza. Quando mancano ancora una manciata di gare il Medal Table, guidato dagli eterni Stati uniti con 27 medaglie complessive (Italia 10ª), può contare sulla presenza di 42 nazioni. Letteralmente dissoltesi Paesi che in un recente passato ci sovrastavano: Francia e Germania. Quale altro sport è così riccamente rappresentato? Un altro punto di osservazione è la Placing table, cioè la tabella in cui si prendono in considerazione i finalisti (a livello dei primi 8) dando loro dei punteggi. Otto al primo, sette al secondo e così a scalare sino ad un punto all’ottavo. Anche in questo contesto gli Yankee guidano il gruppo con distacco (255 punti), seguiti da Giamaica (121), Kenya (85), Etiopia (83), con l’Italia ottava a 47 punti. E poi via via tutto il resto del mondo sino ad arrivare a 67 presenze. Il succo del ragionamento quindi? Domanda lecita. Il nocciolo della questione è che dobbiamo “accontentarci” e sperare in nuovi talenti. Talenti che non si trovano per caso, ma vanno ricercati nelle scuole, nelle piccole società, negli “scarti” di altri sport, parola brutta certo ma anche in questo caso occorre spiegarne il significato. Sport come basket e palla a volo (quest’ultimo forse quello che conta più tesserati in Italia) necessitano di atleti di altezza superiore alla media e non tutti avranno uno sbocco in nazionale o nella massima serie. Identica sorte tocca a calciatori e rugbisti. Perché, dunque, non iniziare a interagire tra federazioni e Coni? Non è semplice ma questa è la strada". 

Nella foto d'archivio Daniele Perboni è il primo da des con Yeman Crippa (al centro) e il giornalista Walter Brambilla.

 

 

 

Citazioni di merito per la Maratona di Budapest

www.corriliguria.it Citazioni di merito personali dopo la Maratona maschile di Budapest. Daniele Meucci (37 anni!)ha stupito con il decimo posto in 2h11'06" chiudendo molto meglio di runner più accreditati e reagendo alla grande in una gara complicata dal caldo e in negative split (1h05'03") la prima parte, 1h03'49" la seconda. La seconda è il quarto posto di Tebello Ramakongoana del Lesotho, quarto in 2h09'57" con un recupero prodigioso. Senza fare del falso pietismo, non penso che lo stateterello vicino al Sudafrica abbia molti impianti sportivi.... Foto archivio
 
 
 
 
 
 
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Kiplangat vince la Maratona dei mondiali

www.corriliguria.it "Ne succedono cose", parafrasando Nanni Moretti, nella Maratona mondiale uomini di Budapest: con uno strappo significativo fra il 30esimo e il 33esimo chilometro l'ugandese Viktor Kiplangat , capace di un mille in 2'48" che spiazza completamente gli avversari. Lo segue solo l'etiope Leul Gebrselassie. Il finale è tutto un colpo di scena: il caldo è atroce, crolla il favorito Tamirat Tola, l'israeliano di origini etiopiche Maru Teferesi avvicina e supera Gebrselassie mentre Kiplangat, emulo del campione olimpico Stephen Kiprotich, consegna all'Uganda la seconda medaglia d'oro dei Mondiali in 2h08'52". Una curiosità: Viktor, classe 1999, colse i primi successi nella corsa in montagna vincendo il Giir si Mont di Premana. Gerande Daniele Meucci, a 37 anni capace del decimo posto in 2h11'06", undicesimo Yohannes Chiappinelli in 2h11'12".Foto archivio
 
 
 
 
 
 
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Viktor Kiplangat vince la Maratona dei mondiali

www.corriliguria.it "Ne succedono cose", parafrasando Nanni Moretti, nella Maratona mondiale uomini di Budapest: con uno strappo significativo fra il 30esimo e il 33esimo chilometro l'ugandese Viktor Kiplangat , capace di un mille in 2'48" che spiazza completamente gli avversari. Lo segue solo l'etiope Leul Gebrselassie. Il finale è tutto un colpo di scena: il caldo è atroce, crolla il favorito Tamirat Tola, l'israeliano di origini etiopiche Maru Teferesi avvicina e supera Gebrselassie mentre Kiplangat, emulo del campione olimpico Stephen Kiprotich, consegna all'Uganda la seconda medaglia d'oro dei Mondiali in 2h08'52". Una curiosità: Viktor, classe 1999, colse i primi successi nella corsa in montagna vincendo il Giir si Mont di Premana. Gerande Daniele Meucci, a 37 anni capace del decimo posto in 2h11'06", undicesimo Yohannes Chiappinelli in 2h11'12".Foto archivio
 
 
 
 
 
 
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