Cinquant'anni di Valbisagno-Intervista a Giulia Merlano
Giulia Merlano , qualche anno dopo il fatidico 2000, inizia a occuparsi di podismo.Contrae la "malattia" prendendo parte proprio alla classicissima della Valbisagno, poi entra nella Gau e inizia a vivere le cose dalla parte di chi organizza:"Di chi, ad esempio, staccava i cartellini sudati all'arrivo e compilava le classifiche con olio di gomito. Bisognava innovare le cose". Giulia si occupa di due cose fondamentali:"La chiusura totale del traffico e la classifica con i chip. Ricordo polemiche legate alle automobili sul percorso, che mettevano a rischio l'incolumità dei partecipanti". Qualcuno, presente il vostro redattore, sgattaiolava attraversando i giardini di Brignole. Immagini in bianco e nero di un podismo ormai tramontato:"Arrivò Wedosport con le classifiche on line. Inoltre riuscimmo a anticipare il via di mezz'ora. Sede del via Corte Lambruschini, anzichè i marmi di piazza della Vittoria:"La gara , a mio parere, si rivolge contemporaneamente a un'èlite di trenta mezzofondisti di grande valore, e alla massa. Attualmente abbiamo 600 partecipanti in media". In circa vent'anni di organizzazioni, chissà quanti episodi da ricordare..."L'urlo di liberazione dei partecipanti nel tunnel di Brignole....quasi una liberazione!Le mimiche di chi arriva al traguardo, che spunta dal buio come la terra promessa. Mi ricordano il tennista americano Connors, che praticamente urlava "Ce l'ho fatta!". Unicità di una corsa su strada nata nel 1973, l'anno dell'Austerity, paradossalmente:"Per me è sempre stata la Regina delle corse su strada. Ha il fascino di una cinquantenne senza lifting, il fascino di una bellezza matura, ancora in grado di attrarre...E poi qualcuno conosce Struppa per la prima volta" Sabato 3 giugno il fascino si rinnova...