Potenza societaria-prima parte

POTENZA DEI SOCIETARI. C'era un treno, una volta...Ci sarà ancora, penso. Transitava verso le ore 18 sul ponte sopra Villa Gentile e rallentava. Qualche bello spirito lanciava insulti di ogni genere al popolo dell'atletica che si stava allenando. Lo stesso una domenica di maggio del 1987, finale regionale di serie b. Ero nel pieno di un diecimila, stavo stringendo i denti dietro a Rosolino Damele e Andrea Garibaldi. "Massùn, se ti fe sotta i trentedui anemmo in Serie B nazionale", prima della gara mi aveva detto "cabeza blanca" Mauro Cecchinelli. Si, correvo per la gloriosa Aaa Genova, maglia amaranto dell'Associazione Amatori Atletica Genova, quella di Abdon Pamich e tanti campioni. Si sporge dal treno un tizio e ci urla: "A scemiiiiii!". Saremo stati verso l'ottavo chilometri, andavamo a 3'09" al chilometro e "Rosolo" gli fa il gesto del falciatore ricambiando con :"E tiè!". "Se Rosolino ha ancora la forza per un gesto del genere, non ho scampo".

 

 

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