Ricordo di Pietro Mennea
Per favore, ridatemi la vittoria sui 200 all'Olimpiade di Mosca, quando vinse alzando l'indice a pochi metri dalla consacrazione , dal sogno di ogni atleta. Quando tutti lo davano per spacciato, la rabbia, forse la "rabbia del sud", come diceva nelle interviste, lo spingeva verso traguardi impensati, come il mitico mondiale del 1979 a Città del Messico . Mai banale, a volte sopra le righe ("Gianni Brera mi disse che ho un cranio mesopotamico", ebbe a dirmi durante un'intervista) se n'è andato all'inizio dei una primavera. Era il 21 marzo 2013. Non ci sono più velocisti come lui, è il mio rimpianto.