Cronaca vintage Acquedotto

Giugno 1985. Giro dell'Acquedotto. Penso la terza edizione. C'è una creuza da fare all'inizio, porta da Struppa verso la campagna. Ricordi di estate campagnole, prime corse fatte con gli amici per scommessa, qualche vipera immobile vista nella "chinetta" delle strade. Sono in testa, Antonio Roselli è distante, volto a sinistra e ho come una strana sensazione: giù in discesa, mi ritrovo sullo stradone vicino al Giro del Fullo. Avanti di cento metri e sento la voce inconfondibile di Vittorio Badano che dice: "Eccezionale, arriva al traguardo in meno di 20 minuti!". Forse, anzi precisamente, ho tagliato senza volerlo. Gli dico: "Guarda che probabilmente ho sbagliato strada". Pier Franco Morando della Gau, con la tipica cadenza genovese mi dice, quasi scusandosi:"A l'è coxì!". Poi "Ma ti premiamo lo stesso con una targa". Arriva Roselli, all'epoca primatista regionale della mezz'ora di corsa allievi:;"Peccato, ormai avresti vinto..". "E vabbè, capita". Questo per dire che l'imprinting delle gare organizzate dalla Gau è rimasto lo stesso: atmosfera familiare, , agonismo e, novità del terzo millennio, una donna, Giulia Merlano, che si accolla responsabilità, oneri, premi cercando di andare incontro alle esigenze. Domenica 17 novembre (per fortuna non era venerdì) una coppia d'eccezione come Emma Quaglia e Luca Campanella del Team 42.195 ha vinto l'edizione novembrina che da Struppa porta verso val Canate e ritorno. A volte ritornano....Nella foto la partenza

 

 

 

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