Padre Felice parla dell'associazione Ignesa

“Dobbiamo lottare", dice Padre Felice, operante da anni a Genova con l'associazione Ignesa, il cui motto è "Dona speranza ai bambini fragili del Togo". Recentemente è stato a Medjugorie, prima a Lome', capitale dello stato africano. Siamo abituati a vedere primeggiare mezzofondisti africani, ma non conosciamo forse una realtà sconvolgente:"Entro marzo dovremmo riuscire a completare il poliambulatorio di sanità gratuita. La situazione è preoccupante. Poco personale, cure a pagamento e mortalità diffusa. Mancano cibo e beni elementari". Il Togo, pur non facendo parte delle zone di povertà estrema in Africa, non riesce a darsi un assetto sociale e economico sufficiente:”Se entri nella capitale ti sembra che non si stia male, in realtà non esistono mezzi di sussistenza dignitosi. Per fortuna non ci sono guerre: qualche situazione di attrito è data dai fondamentalisti islamici al confine con il Burkina Faso, ma i nostri soldati vigilano. La vita è dura, basti pensare che un infermiere statale riceve al massimo 400 euro. Poi ci sono condizioni di povertà ancora più pesanti. Lo Stato non fa nulla”.  Ignesa, con sede a Genova, cerca di trovare finanziamenti per le strutture scolastiche e la sanità:”Faccio un esempio: se vai al Pronto Soccorso, devi compratrti tu i guanti. Altrimenti rischi di morire per un’infezione”. E non finisce qui: “Gli stipendi sono bassi, non si trova lavaoro. Chi prende parte ai concorsi deve contare su clientele e raccomandazioni.Solo un trenta per cento ha il lavoro dallo stato. Vogliamo dare un’assistenza sanitaria gratuita”.  Chi vorrà,  potrà dare un contributo pecuniario in occasione del Trail di Portofino, Portofino Run, Mezza delle due Perle e Maratona di Portofino.Insieme, si può contare qualcosa per un nobile fine.

 

 

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