Tra la Maratona e L'Ajax-sesta parte
TRA LA MARATONA E L'AJAX.Dopo una lunga discesa in una zona di campagna, con villette e alloggi residenziali, entriamo nella City , vicino al Cutty Sark, il vascello a sua volta vicino a un ponte sul Tamigi. Corro con l'amico Josh Marshallsay, inglese di Weymouth, quasi Cornovaglia. Staremo girando a 3'30" al chilometro quando si avvicina un tizio che corre con un elmo da vichingo. "Questo dura poco, è una macchietta", mi dico. E invece la macchietta è ancora con noi al quindicesimo chilometro. "Sto andando piano o forte?Mi chiedo". Josh è impassabile, un duro abituato a correre con la febbre. Scambia due parole con un tizio che viene da Sheffield. Sembrano impermeabili alla fatica.Corriamo in una strada vicino a quartieri industriali, con qualche casa con le finestre sbarrate da assi che riportano alla gioventù bruciata de "La solitudine del maratoneta". Due ali di folla che ti incitano, gridano"go, go". Qualcuno offre acqua con ristori improvvisati. Intanto il display della testa della corsa inizia a essere un puntino all'orizzonte, fra ululare delle sirene e qualche colpo di grancassa di orchestre.
"Quello che era un ritmo armonico, una falcata leggera nonostante le salite, le infinite ripetute dai nomi di offerte commerciali come 10x1 o 3x2 , nonostante le teste vuote uscite dalle riunioni in ufficio, non c'è più. Muro del trentesimo chilometro?E' iniziato prima, verso la zona dei Docks. Una sorta di torpore , una febbre progressiva che ti ha fatto perdere il treno dell'amico Josh, con il quale sei passato a metà in 1h16'.Schopenhauer parlava di "sunpatheia", di condivisione con gli altri del dolore e della sofferenza. Vedo da lontano un maratoneta con la canottiera del Giappone irrigidito in una smorfia . "Anche tu stai patendo", mi dico. Hai sbattuto molte volte contro i muri prima dei 3'10" chilometro, poi dei 3'20". All'arrivo, una volta, 80 di pressione massima. "Prego, si sdrai, le facciamo una flebo".Maratona di Colombo del 1987. Adesso cerca di contrattare con te stesso. Ogni 5 minuti rifiati un attimo. Poi riprendi. Lo so che è un brodino, che è come accettare una sorta di viale del tramonto, ma così ti salvi, così arrivi al Big Ben".