Intervista a Gabriele Ferrara
"Lunedì, mercoledì e venerdì corsa, gli altri giorni nuoto e bici". E' il modus vivendi di una grande speranza dell'atletica italiana, Gabriele Ferrara. Originario di Acqui Terme, si è trasferito con la famiglia a Bordighera. "Ho iniziato con il triathlon a cinque anni, prestissimo". Davvero una passione precoce:"Nel 2019 ci siamo trasferiti a Bordighera con la famiglia". Dalle colline del Monferrato al mare della "Città delle palme". "Continuo con i due sport. Mi chiedi quale mi piaccia di più? Me lo chiedono in molti....Direi che nel triathlon mi sento più a mio agio, sono più sicuro di me stesso(forse per avere iniziato prima-ndr) un pochino meno nella corsa e nel mezzofondo". Altra domanda:qual'è la specialità della corsa che gradisce. "Qui andiamo nel difficile...mi sono piaciuti molto i mille metri in pista. Forse perchè ho corso nell'atmosfera esaltante del Principato di Monaco". IL grande fascino dei due giri e mezzo sul tartan prima del Meeting Herculis:"Ricordo tutto come fosse ieri. Ci siamo riscaldati su un campo da calcio esterno, vicino agli atleti di livello mondiale. Ero vicino al norvegese Warholm, primatista mondiale dei 400 hs. Quindi ci hanno convocati in una call room. Entrati nello stadio , un boato e un tifo incredibili". L'adrenalina spinge Gabriele verso un ottimo risultato: "Non ho pensato a niente, forse per quello che arrivato il bel risultato". Recentemente Ferrara è stato quarto nei Campionati Italiani di dieci chilometri su strada a Arezzo: "Non male le gare su strada, soprattutto le dieci chilometri". Molto impegnato con lo studio (frequenta lo Scientifico Aprosio), il mezzofondista emergente ringrazia Sergio Cagnati, che lo segue nella parte dedicata all'atletica: "Il migliore".