24 luglio 1908. Succedeva a Londra...

24 luglio 1908. Com'era diversa l'Italia di allora. Un dato in comune con quello a di oggi era la passione sportiva per il podismo, praticato da maratoneti e mezzofondisti soprattutto professionisti, che si guadagnavano da vivere racimolando qualche quattrino su strada. Uno di loro era il carpigiano Dorando Pietri, che qualche mese prima aveva stupito tutti realizzando il nuovo record italiano di maratona con 2h38'40".  Ma Pietri non partiva certo favorito sul percorso che dal palazzo della residenza reale portava nel centro di Londra. Favoriti erano il sudafricano Hefferon, l'americano Hayes, il canadese Tom Longboat. A metà gara, infatti, in una giornata afosa, è in testa il sudafricano. Pietri recupera lo svantaggio, complice il ritiro di Longboat, e verso il 35esimo chilometro è primo. Quando sembra avercela fatta, all'entrata dello stadio, sbanda, sembra spaesato, cade a terra. Qualcuno lo rialza. La scena si ripete altre volte, finchè un giudice, impietosito, non lo accompagna oltre il traguardo. Il secondo arrivato, Hayes, americano, sporge reclamo e Dorando è squalificato. Ma la squalifica è l'inizio della sua fortuna, perchè il maratoneta emiliano viene ingaggiato in tutto il mondo e diventa un eroe popolare. 

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