Ricordi del Meeting Arcobaleno

"Potresti intervistare Emmyian", mi dice Giorgio Ferrando. Giugno 1994, una delle prime edizioni del Meeting Arcobaleno.Nella pedana del lungo , a Celle Ligure, un saltatore con fisico da ballerino, i muscoli in una calzamaglia, prova rincorse prima della gara. Si capisce subito che è di una levatura superiore. Mi avvicino con una specie di sudditanza, ma Robert Emmyian, adesso armeno, prima sovietico, è il primo a rompere il ghiaccio con una socievolezza e simpatia uniche. Davanti a me il primatista europeo del salto in lungo con un favoloso 8.86, anche se aiutato dall'altura:"Adesso vivo a Parigi, dove ho una scuola di fitness". Alla pari di esuli e emigranti come, ad esempio il cantautore Aznavour. Robert si esprime in un idioma italo-francese:"In Armenia sta cambiando tutto, Non si capisce bene come andrà a finire.." Il crollo del Comunismo, una terra tormentata come il Caucaso...lui ne parla con una specie di tranquillità sofferta, si capisce che la vita non gli ha regalato niente:" Tutti mi chiedono cosa si provi quando un atleta gareggia ai massimi livelli.Prima di saltare, guardo le foto dei miei genitori. Sono morti in un terremoto". Ha uno stile tutto suo di saltare: lo chiamano il salto dell'impiccato. Al di là della rigidità della postura. Robert saltò 8.86, quarto uomo di tutti i tempi:" Ma Beamon, Carl Lewis e Powell sono stati i veri campioni. Lascia perdere". Robert vince con una misura attorno ai 7.80. Una bella storia che fa parte della tradizione del Meeting Arcobaleno di Celle Ligure, che sarà presentato in Regione venerdì 10 giugno. 

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