16 aprile 1990- Trentadue anni fa Bordin vince a Boston

B come Boston. B come Bordin Gelindo, campione olimpico 1988 a Seoul in carica. Quando sei campione olimpico di maratona, cambiano parecchie cose. Sei il favorito. E "Gelo" lo era anche in quella mattinata tersa, serena, con partenza dalla pineta di Hopkington verso il centro della capitale del Massachusetts . Il keniano Kipkemboi Kimeli giocò subito la carta dell'attacco nella prima discesa, una mossa troppo intraprendente, spavalda. Fu cronometrato, secondo una leggenda metropolitana, in 13'55" ai primi cinque chilometri! Gelindo lasciò fare, lasciò fare anche il tanzaniano Juma Ikangaa, l'uomo delle mille maratone, indistruttibile animatore di chissà quante competizioni. Ikangaa passò attorno all'ora e due minuti a metà, ancora un passaggio da record del percorso. Lì iniziò il recupero di Gelindo, ancora una volta perfetto nel leggere la tattica di gara. Al trentesimo chilometri, sulla Heartbreak Hill, il campione veneto affianca Ikangaa, stremato dalla partenza troppo rapida, Un'accelerazione, poi Bordin se ne va, e in discesa vola verso il centro della città, vincendo in 2h08'19", nuovo record italiano. Una gara davvero indimenticabile...