2 ottobre 1988- (Circa) 32 anni fa la medaglia olimpica di Bordin

Siamo all'incirca al trentesimo chilometro della Maratona dell'Olimpiade di Seoul (Corea del Sud), 2 ottobre 1988. Gelindo Bordin, che si è tenuto ben coperto all'interno del gruppo , scatta su una leggera salita. Percorrerà un 5000 parziale in 15'50", che magari non è nulla per campioni come Gianni Poli, per il giapponese Toshihiko Seko, per l'inglese Charlie Spedding, ma fa selezione. Il caldo (24°C) si fa sentire. Al chilometro numero 35, passato in poco più di 1h48'00", restano in sei: Gelindo, il campione mondiale Douglas Wakiihuri, il giapponese Takayuki Nakayama, l'inglese Charlie Spedding, il gibutiano Ahmed Salah, e l'inesauribile tanzaniano Juma Ikangaa. Ahmed Salah, che per molti anni si vedrà appiccicata l'etuchetta scomoda del "più veloce secondo maratoneta di tutti i tempi (2h07'07")", prende il comando. Sembra la mossa decisiva. Per una volta compare sul volto del formidabile keniano Wakiihuri una smorfia di sofferenza. Più indietro, a circa dieci secondi, Bordin e Nakayama. Ed è a questo punto che la gara, mentre ci si avvicina al quarantesimo chilometro, diventa una prova epica. Gelindo Bordin guarda dentro se stesso , trova energie insospettabili e affianca Wakiihuri. Salah è primo, a circa sei secondi. Verso il quarantesimo chilometri "Gelo" affianca Salah, che ha quasi un moto di spavento. "Gelo" lo supera. Sono istanti nei quali tutta l'Italia trepida. mancano due chilometri. Possono essere pochi, possono essere tanti. Bordin si vede scorrere davanti le immagini dei primi cross della sua vita, delle corse in montagna, dell'esordio in maratona avvenuto a Milano nel 1984....Bordin è immensamente grande. Accelera, entra nello Stadio Olimpico. Taglia il traguardo per primo in 2h10'32". Campione olimpico a 29 anni! Molti giornalisti presenti piangono di commozione.  (di Danilo Mazzone- proprietà riservata)

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