Intervista a Marco Zunino

Domenica 13 settembre, ore 11 al "Guidobaldi" di Rieti. Marco Zunino dell'Atletica Arcobaleno è uno dei favoriti nella finale dei 400 metri. "Sono partito troppo piano, me ne sono accorto sul rettilineo opposto all'arrivo...". Il velocista di Varazze decide di iniziare a fare lui la gara: "Si, i 400 sono considerati la "gara che uccide", ma sono anche una gara nella quale puoi avere sempre margine di recupero. Così sono riuscito a affiancare Tommaso Boninti, che era in testa". Inizia un confronto aspro, che si conclude con il primo posto di Marco con 48"18, stesso tempo del livornese: "Non sembra, ma la vittoria è anche frutto dell'averci sempre creduto. Come ci ha creduto Francesco Romano, che mi allena". Da anni il nome di Zunino affiora prima nelle graduatorie regionali, poi nelle nazionali: "Secondo posto agli italiani indoor dell'anno scorso, sui 400. Non bene a quelli all'aperto". Poi ecco il terribile lockdown del 2020: "Ho fatto molti esercizi in casa, quindi, quando è stato possibile ricominciare, non ho contato gli allunghi su 100 e 200. Così, alla ripresa agonistica, ero in buona forma. Abbiamo lavorato molto sulla velocità". Zunino ha iniziato con l'Atletica Varazze: "Facevo un pò di tutto: lanci, salti, campestri. Ho un personale ancora alto sui 200: 22"8 manuale. Molto meglio 48"18 sui 400". Tempo a sei centesimi dal record ligure di un certo Davide Re: "Mi ispiro a lui, all'ultimo rettilineo. Lì si risolvono i quattrocento metri". Ma ecco la sorpresa: "Fra qualche settimana farò gli 800 metri.Vorrei davvero migliorare il personale di 1'55"55. Per l'occasione mi aiuterà Simone Pernici, il campione italiano. Studente al Classico-Linguistico di Savona, Zunino sembra incarnare la determinazione del mezzofondista veloce: "Qualche aspetto positivo del lockdown? Ci siamo reinventati  gli allenamenti. Ma l'importante è crederci, sino in fondo...". Come nell'ultimo rettilineo dei 400.

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