Come si interpreta la corsa- L'Etiopia (seconda puntata)

Non si sapeva bene l’età. “Dimostra 50 anni”, erano i commenti di tutti.Dicevano che, in certi giorni, arrivasse a percorrere 50 km al giorno. Si diceva che non si fosse presentato alla finale delle olimpiadi di Monaco 1972 perché si era perso nei corridoi dell’antistadio. Fatto sta che Miruts Yifter riusciva a chiudere l’ultimo giro dei 10000 o 5000 m in 54 secondi e pochi. Una volata terribile, che gli fa vincere 5000 e 10000 alle Olimpiadi di Mosca 1980. Ne fanno le spese i finlandesi Maaninka e Viren, l’irlandese Coghlan, i favoriti Fedotkin e Antipov. Ne avevano fatto le spese, anni prima, gli  americani Virgin e Liquori. In quegli anni si capisce anche come gli etiopi interpretano le gare più importanti: come una strategia. I gregari Mohamed Kedir e Dereje Nedi si incaricano di addormentare il ritmo di gara e, casomai, di fare selezione ogni tanto con qualche variazione: sarà poi Yifter, il favorito, a partire in volata all’ultimo giro.

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