Manuale di sopravvivenza podistica 1-Non ci sono più i cinghiali di una volta

Cambia tutto, è inutile. Così, non ci sono più i cinghiali di una volta. Sui sentieri in salita del parco del Righi, dove arranco ormai da anni cercando di mantenere una forma sbiadita, i pelosi e setolosi ungulati non ci sono più. Dove sono finiti? Qualcuno dice sul greto del Bisagno, più a valle, qualcun altro per le strade di Quezzi, quartiere del quale sono originario. Ma sotto le maestose mura settecentesche, sulle ripide erte al quindici per cento che fanno venire in mente i tapponi dolomitici o il Tourmalet francese, nisba! Sento quasi la nostalgia degli incontri con "Mario", così era stato battezzato dagli abitanti di via Carso. Più che un cinghiale, una specie di facocero urbano, un bestione: le prime volte mi faceva fare i mille in discesa anche attorno ai 3'10" (ho 60 anni, più di tanto...), poi mi abituai alla figura scura e quasi simbolica dei confini della città. Lo spazio urbano stava arretrando rispetto allo spazio bestiale , zoologico...Ma chi era la bestia? Adesso che non ci sono più, vista la fatica bestiale che faccio in salita, mi sto convincendo di essserlo diventato io.

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