31 anni fa il record italiano di Antibo

Helsinki, 29 giugno 1989. Stagione, quella del 1989, senza olimpiadi e mondiali. E allora l'interesse, le sfide, convergono sui meeting internazionali. Quella serata finlandese vede Salvatore Antibo estremamente determinato nel tentare il mondiale sui 10000 m. Nel mirino del siciliano, l'anno prima argento all'Olimpiade di Seul sulla stessa distanza, 27'13"81 del portoghese Fernando Mamede, primato conseguito poco più a nord, a Oslo, cinque anni prima. La gara parte subito forte: aiutato da Domingos Castro, Totò al secondo chilometro passa in 5'24"49, addirittura con dieci secondi di vantaggio nei confronti dell'ombra virtuale di Fernando.E il vantaggio c'è ancora a metà gara: 13'34"38. Una proiezione che avvicina il generoso runner al limite (allora quasi invalicabile) dei 27 minuti.Ma c'è un piccolo etiope, Addia Abebe, ancora junior, che gli si incolla. Poco più indietro Francesco Panetta. Negli ultimi chilometri Antibo e Abebe si controllano, forse per questo l'andatura cala. Nell'ultimo chilometro Salvatore aumenta il ritmo: l'ultimo mille sarà 2'38"03. Non basta a realizzare il mondiale, ci sarà il limite italiano con 27'16"50, ma la folla sarà tutta per lui, per quel modo generoso, coraggioso, di andare in testa, senza troppi calcoli. Ecco i passaggi della gara mille per mille

1000 m   2'42"73

2000       5'24"49

3000       8'09"45

4000       10'49"32

5000        13'34"38

6000        16'24"63

7000        19'08"96

8000        21'53"88

9000        24'38"47

10000       27'16"50

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