Corsa e coronavirus-Intervista a Gebrehanna Savio

Gebrehanna Savio aveva iniziato alla grande la stagione 2020 on the road: prima il quarto posto alla Mezza Maratona delle due perle, poi 31'14" sui dieci chilometri di Fucecchio di inizio marzo, una delle ultime gare prima della terribile pandemia: "E pensare che, in Toscana, quasi ironizzavano sulle preoccupazioni di noi liguri!- dice con un tono di amarezza- Peccato davvero, perchè stavano maturando le premesse per correre al meglio la Mezza di Genova....ma adesso il problema principale è la salute pubblica". La pandemia ha avuto ripercussioni su tutto il mondo sportivo, in particolare quello podistico: "All'inizio ho interpretato la sosta forzata come un recupero per le gare fatte. Poi ho ricominciato a fare attività fisica: ginnastica in casa, qualche corsa attorno a casa". Gebrehanna vive sulle alture di Campomorone, nel verde. "Mai avuto nessun problema quando faccio la mia corsetta. Qui non si avvertono nè cattiveria, nè astio nei confronti dei podisti. Mi è dispiaciuto molto leggere certe cose sui media". Gli chiediamo cosa gli manca dello sport: "Più che altro correre insieme agli altri, fare gruppo, l'atmosfera che si crea. Le gare? No, quelle no". Ci si chiede quando si potrà riprendere a gareggiare: "Si possono fare solo delle illazioni. tarda estate? Non lo so. Andiamo verso un periodo di incertezza". Nel frattempo, il 27enne del Team della Salute ha riscoperto vecchi interessi: "La lettura. Sto completando Anna Karenina di Lev Tolstoj. Vorrà dire che mi farò una cultura". L'incipit del grande romanzo è: "Tutte le famiglie felici sono simili fra loro.". E di felicità se ne ha un grande bisogno.... 

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