Le fantasticherie del passeggiatore solitario

Il filosofo ginevrino Jean Jacques Rousseau (1712-1778) amava camminare e passeggiare. Nel libro "Le fantasticherie del passeggiatore solitario" il grande pensatore svizzero sviluppa un pensiero classico, tipico dei filosofi greci. L'atto fisico (il camminare) ossigena il cervello e sviluppa i pensieri. Che sono riflessioni su di sè e sullo stato, ricordi amari, rielaborazioni profonde e meditazioni sulla natura. La full immersion nei parchi e nel verde vicino a Parigi gli fanno sviluppare un interesse verso la Botanica. Anche nelle riflessioni più profonde traspare una passione e anche una sofferenza tipiche del suo modo di fare filosofia. Ma lui non avrebbe potuto che vivere così, intensamente.Buona lettura (a cura di Jean Starobinski, Bur, 1998)  

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