Il parere di Massimo Cugnasco

"Il diritto all'attività motoria all'aria aperta, da soli e nel proprio circondario, è un diritto concesso per il proprio benessere psicofisico e sociale. Non è un diritto individuale, ma sociale". Massimo Cugnasco inizia così la propria considerazione rispetto alla difficile situazione determinatasi in seguito al propagare del Corona virus. Cugnasco, classe 1957, vanta un'attività lunghissima in quanto a mezzofondo e corsa su strada, con un record personale in maratona di 2h26'20". Ha iniziato nel lontano 1972 con una società di quartiere (Enzo Peri di Coronata), e si è tolto la soddisfazione di vestire la maglia azzurra di cento chilometri. E' anche allenatore."Mi atterrò alle disposizioni di legge (proprio nella sera di venerdì 20 marzo è arrivata la nuova circolare del Ministero della Salute-ndr) ma sono fermamente convinto che l'assenza di malattia si combatte con il movimento fisico". Certo, si è in presenza di un'epidemia terribile: "Si, ma correndo non mi sento di mancare di rispetto nei confronti di malati e delle vittime. Inoltre vorrei sottolineare alcune incongruenze: sono sicuro di avere messo a repentaglio la mia salute e quella degli altri recandomi in supermercati dove altri non rispettavano la distanza di sicurezza e non con la corsa. Comunque mi atterrò alle regole".  

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