La gara del trentennio-quinta parte

Bisognerebbe essere totalmente corpo.Muscoli, fibre, ossa, tendini, gambe, piedi. Dimenticarsi il fluttuare dei pensieri. E invece....ma non è che ci si abbandoni a disquisizioni filosofiche, a meditazioni , nel fuoco degli ultimi cinque minuti di quei sessanta che stanno finendo. Riesco a allungare lo sguardo verso Mariano, che lotta contro il tempo, laggiù. Il nostro Renato Zaccarelli. E il pensiero va a Italia-Francia dei mondiali del 1978. Stavo preparando l'esame di Mineralogia. Volevo distrarmi un attimo. Le squadre battono il calcio d'avvio. Didier Six scatta velocissimo sulla fascia sinistra. Cross al centro. Lacombe stacca di testa e insacca. Uno a zero per i cugini d'oltralpe con Dino Zoff impietrito. Dopo, non ci sarà più partita. Bettega sfiora il goal. Poi Paolo Rossi dopo un'azione pazzesca, con una traversa e carambole impazzite quasi come in un flipper. Mio padre smoccola davanti al televisore. Nel secondo tempo Renato Zaccarelli  segna il goal del 2-1 con girata al volo tanto precisa quanto imprevista.Qui invece siamo nel regno del prevedibile. L'insostenibile pesantezza dei cronometri, dei passaggi urlati. Mariano ha 4 secondi in più rispetto al passaggio ideale. Lo ha detto lo speaker, quasi timoroso. Dopo 29'57", 45'04" al chilometro quindici. Ma può reagire, compiendo così cinquanta giri.Dietro, Cugnasco, già magro e asciutto di par suo, sembra un ectoplasma. Ma l'ectoplasma è ormai lontano almeno cento metri da noi......  

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