Amarcord- Il tentativo di Mario Cappello sulle 24 ore

Un giorno di corsa. Se, attualmente, tale "follia" podistica non è inconsueta, il 22 dicembre 1974 c'è un uomo solo , Mario Cappello, a tentare la migliore prestazione italiana in pista, sul tartan di Villa Gentile. Sono in pochi, quel giorno, in una città che si appresta a festeggiare Natale (in maniera sobria, com'è costume ligure) a varcare i cancelli dell'impianto di Sturla.Classe 1951, allora 23enne, dopo essersi segnalato come uno dei migliori junior d'Italia (14'39" sui 5000 ), il finanziere siciliano di stanza e caserma in piazza Cavour a Genova, vuole sperimentare i suoi limiti. Mario ha sempre avuto l'atletica nel sangue: nel settembre del 1972, all'Olimpico di Roma, ha l'onore di gareggiare nei 5000 che vedono la splendida vittoria di Gianni Del Buono in 13'22, nuovo record italiano davanti a mostri sacri come l'americano Steve Prefontaine e il finlandese Juha Vaatainen, campione europeo in carica. "Un mio collega, il maresciallo Andreatta- dice Mario- si era cimentato, da sciatore di fondo, in un'impresa del genere. La cosa mi attirò. Mi incuriosiva  conoscere miei limiti". Un bel salto, dalle gare in pista a competizioni estreme. "Mi allenai molto. Genova-Savona, poi corse notturne dalla caserma di piazza Cavour fino a Struppa e ritorno". Un precursore: correre a quei tempi significava solitudine, essere considerati tipi border line..ed ecco arrivare la giornata del 21 dicembre 1974. "Ero partito per fare il record del mondo che all'epoca era di 227 km mentre quello italiano era di 224 km. La gara iniziò alle 16 del 1 dicembre, ma alle 8 del 22 dopo 161 km sono andato in crisi.. I medici che seguivano il tentativo mi chiedevano se avessi voluto  un aiuto con qualche flebo ,ma io risposi  che volevo farlo solo con le mie forze .Mi visitarono e presero appunti per capire dove il corpo umano poteva arrivare durante le ore di corsa. Mii accompagnavano gli atleti dell'epoca: Vittorio Medica, Sandro Nicotera ,Fiorello ecc...alla fine per omologare la prestazione sono rimasto nel camper e sono uscito prima che scadesse la 24esima ora". Una gara con momenti terribili, complice anche la disidratazione dovuta al fatto che Cappello corresse con una giacca impermeabile. Però, nonostante tutto questo, l'ex Fiamma Gialle chiude con 162,060 chilometri, allora migliore prestazione ligure. E ancora adesso, quando corre per tenersi in forma, Cappello pensa a quei giorni pre natalizi con un senso di nostalgia...

 

9 nov 2019, 09:23

 
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