Una maratona nel caldo: Tokyo 1991

Per sfuggire al caldo, all'umidità e all'inquinamento, si decise di far partire la Maratona mondiale uomini di Tokyo (Giappone) alle 6 del mattino. Ma tutti soffrirono abbastanza. All'inizio si incaricarono di fare ritmo gara il russo Jakov Tolstikov e Takayuki Nakayama, poi, verso il 30° chilometro, un attacco di Hiromi Taniguchi, altri giapponese, scompigliò le carte. Gelindo Bordin, campione olimpico in carica, e Salvatore Bettiol riuscirono a ricucire, ma con qualche affanno di troppo. Al 35° chilometro l'allungo decisivo di Taniguchi: contraendo testa e spalle, ma riuscendo a spingere, Hiromi (personale di 2h07'40" nel 1988) riuscì a distanziare il coriaceo Ahmed Salah e a entrare per primo nello stadio tagliando poi il traguardo da vincitore con 2h14'57". Secondo fu Ahmed Salah (Gibuti), 2h15'26", terzo la sorpresa Steve Spence (Usa), autore di un recupero prodigioso nel finale: 2h15'36". Sesto fu Salvatore Bettiol (2h15'58"). Ottavo, in giornata no, Gelindo Bordin. Una maratona durissima....

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