Un anno dal 14 agosto 2018

Non è stata una calamità naturale. Il 14 agosto 2018 migliaia di tonnellate di calcestruzzo, migliaia di chilometri di autostrade costruite senza rispetto dell'ambiente, mille città costruite senza pianificazione urbanistica,  sono crollate proprio là , in corrispondenza di un viadotto considerato per decenni un capolavoro dell'architettura. Genova è stata attraversata da un fiume in piena di sentimenti contrastanti come dolore, rabbia, sdegno, tutti bagnati da lacrime. E dopo le lacrime, lo sgomento, la sindrome dei sopravvissuti, di ognuno che, quel dannato giorno, alle 11.36, sotto la pioggia battente, poteva essere lassù. Nessuna parola potrà spiegare le sofferenze delle vittime, i disagi degli sfollati, e ancora la rassegnazione  di tanti cittadini dopo una giornata che è stata uno spartiacque. E forse, la scoperta del dolore. Se, una volta buona, si vorrrà (ammesso che ci sia una volontà politica) ripensare una città in senso ecologico, spero che gli amministratori pensino alla Val Polcevera come a un ambiente che necessita di spazi sportivi. A quando, a quando una pista di atletica? E' utopia pensare a uno spazio del genere? Anche da questo si vedrebbe quel "cambio di passo", del quale parlano in tanti...Ma ora, per favore, un attimo di raccoglimento alle 11.36 di mercoledì 14 agosto, e pietà per le vittime.

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