Intervista a Stefano Baldini, testimonial della Due perle.

Sabato 1 febbraio la Portofino run avrà come ospite, testimonial  e partecipante d’eccezione Stefano Baldini, un nome prestigioso dell’atletica azzurra. Si tratta del campione olimpico di maratona 2004. Ancora oggi negli occhi di tutti c’è la gara delle gare, quei 42,195 chilometri di Atene nel 2004 che ci hanno consegnato alla storia il campione reggiano: “Vengo volentieri a Santa Margherita. Il panorama è fantastico, ma non solo. Ormai corro senza velleità agonistiche, e questo mi consente di apprezzare tanti aspetti panoramici che l’agonismo in senso stretto mi portava a trascurare”. Baldini è anche testimonial della Mezza Maratona delle due perle in programma il giorno dopo: “La gara viene a fagiolo proprio in un periodo in cui si esce dall’intensa preparazione invernale. E’ anche un ottimo test sulla strada della maratona. E’ un percorso che presenta anche dei saliscendi e va affrontato con giudizio”. Ad esempio?: “Il giro di boa nel porticciolo di Portofino presenta dei gradini e qualche asperità. Bisogna essere prudenti e recuperare nei successivi rettilinei”.  Nel 2013 a vincere in campo femminile la Portofino run ci pensò la grande Emma Quaglia: “E’ un’atleta che noi della Nazionale giudichiamo dalle grandi potenzialità in maratona. Ha un retroterra sportivo di primo piano, con molti record sui tremila siepi, ma ha ancora molto da dire sulla maratona. Non ha gareggiato molto sulla distanza. Penso proprio che agli europei di Zurigo farà una grande gara. Lei e Valeria Straneo rappresentano molto per l’Italia on the road in questi tempi così difficili”. Una domanda: nascerà un altro Stefano Baldini?: “Ognuno è unico, ma può sempre nascere, e vincere, un atleta che sappia costruirsi con pazienza. E’ molto importante il fattore “consistenza” (continuità di risultati nel tempo)  , per il quale ero famoso. Ce ne saranno, pronto a scommettere”. Ma chi è stato il più grande maratoneta di tutti i tempi?. “Molti parlano di Bikila, altri mi suggeriscono esempi del passato. Io dico Samuel Wanjru (il keniano che nel 2008 vinse la Maratona olimpica di Pechino-ndr); solo il suicidio ci ha privati di un grandissimo talento”.

 

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