Intervista a Ludovico Neri Ballati

Ludovico Neri Ballati, 65 anni, romano, da molti anni è la “voce” delle maratone italiane (un esempio prestigioso è dato dalla Maratona di Roma). Sarà presente anche a Santa Margherita Ligure il 2 febbraio per commentare con il timbro inconfondibile, quasi da doppiatore, la nona Mezza Maratona delle due perle. “La gara ha due punti di forza veri e propri- e se lo dice un conoscitore del panorama italiano come lui, qualche ragione ci deve essere- che affascinano e attraggono”. Quali?: “Il primo è la bellezza del panorama e del percorso. Unico.Non ci stancheremo mai di esaltare località attraversate dalla corsa come Paraggi, Portofino, la stessa location di partenza. Inimitabili. Sono punti panoramici che non finiscono di stupire e di farti innamorare della gara”. C’è un secondo aspetto, magari tecnico, che è sorprendente: “Il percorso di andata e ritorno. Chi non è in perfetta forma, si può fermare al decimo chilometro che è posto nel centro di Santa Margherita, e trova subito i punti di riferimento. E’ importante per il podista medio”. A proposito, chi è il partecipante che “fa” le gare di mezza maratona?: “Lo abbiamo studiato. In Italia è nato nel 1964/65 e conclude la gara attorno a 1h45’00”. Anche il popolo della corsa è cambiato. Chi corre in media (uomini e donne) non lo fa con uno spirito prettamente agonistico, ma per tenersi in forma, per avere un bel fisico. Ci stiamo americanizzando. Mi sembra positivo coltivare la forma fisica”. E senz’altro sentiremo questo concetto ripetuto all’arrivo domenica 2 febbraio da Ludovico, che cerca sempre di trovare le parole giuste non solo per gli atleti d’èlite, ma per il “ventre” della corsa, come si dice in gergo.