Semplicemente Amatori

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Una volta l’atletica italiana si identificava con quella genovese: nel dopoguerra Abdon Pamich, campione olimpico di marcia 1964, Giorgio Jegher, una partecipazione nella maratona olimpica della stessa rassegna, lo sprinter Franco Galbiati, fecero sognare gli italiani che scoprivano lo sport. Era l’Italia degli anni sessanta, quella del baby boom, e il marchio AAA (Associazione Amatori Atletica) Genova faceva il giro del mondo. Il libro di Edoardo Giorello “Semplicemente Amatori”, presentato oggi presso la Casa delle federazioni di viale Padre Santo a Genova, è sia un’analisi del passato sia un soffiare di vento favorevole a una “rifondazione amatorina” che auspicano in molti, dopo la cessazione delle attività datata 2012. Un ritorno che auspicano Ottavio Castellini, capo ufficio stampa Iaaf, presente a Genova, Mauro Nasciuti, vice presidente Fidal, Bruno Michieli, presidente Fidal liguria  , e tanti altri, vecchie glorie, allenatori del presente e del passato, atleti in attività o in pensione, che hanno apprezzato l’ultima fatica di “Dado” Giorello, encomiabile nella sua attività di statistico e raccoglitore di dati, prestazioni, dietro i quali si scorge la sagoma di un retroterra culturale qual è quello di Genova, città leader nel campo dello sport e della propaganda delle attività motorie sin dai primordi, verrebbe da dire.   

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