El Mounim positivo
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(Foto tratta da puntosanremo.it)
Il 3 settembre crolla il mondo sotto i piedi di Mohamed El Mounim ,mezzofondista 21enne marocchino in forza al gruppo Città di Genova: l’atleta risulta positivo all’ antidoping effettuato il 9 luglio in occasione dei 1.500 metri del meeting internazionale Arcobaleno di Celle Ligure (Sv).L’’atleta africano risulta positivo per uso di testosterone, un ormone proibito dal Cio. Naturalmente ci può essere spazio per le controanalisi, ma El Mounim rischia due anni di squalifica. Un’eventuale mazzata per un mezzofondista emergente, vincitore fra l’altro di Vivicittà 2013 e di tante gare su strada. Nell’ambiente la condanna per il reato sportivo si mescola con incredulità e amarezza. L’atleta, residente a Imperia, si è giustificato in prima battuta sostenendo di avere assunto farmaci contro l’epistassi (perdita di sangue dal naso) sotto controllo medico.
EMMA QUAGLIA (azzurra di maratona). “E’ chiaro che non ci si può opporre a una sentenza del genere, se confermata. Personalmente condanno il doping, però cerco sempre di distinguere il ladro di polli dall’evasore di grosse cifre.Dal punto di vista umano mi urta vedere gioire adesso (per i suoi guai) persone che precedentemente lo acclamavano come un grande campione”.
VALTER MERETA (consigliere del gruppo Città di Genova): “Sono molto amareggiato e deluso. Pur essendo vicino umanamente a El Mounim, penso che abbia agito in contrasto con i principi della nostra società sportiva, che vuole promuovere l’atletica fra i giovani. Non è certo un esempio positivo! Comunque penso più a una leggerezza, che a un suo disegno preciso di doping”.
MARCO GHIA (medico, consigliere del Cus Genova, padre di Andrea, mezzofondista di valore nazionale). “Il testosterone è un ormone che aumenta la forza e affretta i recuperi fra una gara e l’altra, con effetti collaterali seri e rischi per testicoli e altro. I dosaggi del doping sono superiori a quelli della medicina normale. Se fosse confermata la sentenza, sarebbe incredibile quello che è avvenuto. Eticamente è grave doparsi in senso assoluto, ma che senso ha doparsi per vincere Vivicittà? Assurdo. Sono convinto, comunque, che il doping non sia diffuso nell’atletica regionale”.
GIORGIO FERRANDO (manager del meeting Arcobaleno).”Non voglio criminalizzare nessuno, ma per il meeting Arcobaleno non è certo un vantaggio in immagine. D’altronde noi ci siamo sempre uniformati a un controllo internazionale che vuole i controlli antidoping. In passato abbiamo fatto anche filtro per atleti che avevano scontato condanne per doping, respingendone le iscrizioni. Che amarezza!”.
NICOLA FENELLI (manager Mezza Maratona Due Perle): “A volte la voglia spasmodica di primeggiare induce all’errore. Però non voglio fare della retorica. Non penso che il doping sia diffuso presso i nostri atleti di vertice, tutt’altro. El Mounim mi è sempre sembrato una persona corretta. L’amarezza resta”.