Intervista a Veronica Inglese-prima parte

Ogni tanto in atletica i sogni si avverano. Domenica 1 maggio in California, a Stanford, Veronica Inglese, nativa di Barletta (Bari), 26 anni ancora da compiere, ha chiuso i 10000 m del Meeting Payton International in 31'42"02, quarta prestazione italiana di tutti i tempi e pass per l'Olimpiade di Rio. Forse la classe della mezzofondista dell'Esercito ha anche una ragione geografica: è nata nella città nativa del grandissimo Pietro Mennea. "Mi dispiace non averlo conosciuto di persona, gli ho parlato solo al telefono- dice Veronica- invece mio padre Michele, un podista come hobby, lo conosceva bene". Riandiamo un attimo alla magica serata di Stanford, nel meeting organizzato dall'Università di Palo Alto (uno dei college in prima linea nel sessantotto USA): "La riunione è unica. Lo stadio si riempie già dalla mattinata. Tenuto conto che è un campo scuola, la cosa è ancora più bella. Si inizia con riunioni regionali, gare studentesche, fino alle serie internazionali dei 1500 m. Ma le gare più attese sono proprio i 5000 e i 10000 m. Ho corso alle nove di sera. Il clima era giusto: 18°C. Organizzazione super efficiente: non appena arriva al traguardo l'ultimo concorrente della seie precedente, parte quella immediatamente dopo". Mentre in Italia, nella prima giornata di maggio, si battono i denti, un dolce tepore circonda le concorrenti della prima serie dei 10000, quella più forte: "Eravamo in trenta alla partenza, roba da non crederci.C'era un tifo scatenato. Praticamente c'era il gruppo di testa con atlete da 31'20" a 31'40", e poi il secondo da 31'40" ai 32"00. Mi sono accodata in questo gruppo". Keniane, americane, giapponesi. Veronica scandisce il ritmo del secondo gruppo. "Giravo a 1'16" ogni 400 m. In questo modo sono passata in 15'52" ai 5 km". Nessuna le dà il cambio: "A un certo punto c'è stato un rallentamento verso il settimo chilometro. Mi sono detta che dovevo fare qualcosa". Ed ecco la puntura dello Scorpione (segno zodiacale di Veronica: 1'11" l'ultimo giro. Non male come rush finale: "Sono longlinea, non sono fortissima muscolarmente. Ma il cambiamento di allenamento dell'ultimo anno si è visto, eccome". Con 31'42"02 la Inglese è la quarta italiana di ogni tempo, avvicinando mostri sacri come Maura Viceconte e Maria Guida. (cont)     

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