Circa 40 anni fa (era il maggio del 1980) Ian Curtis, leader dei Joy Division, avvertì "un peso insostenibile sulle spalle dei giovani uomini", come aveva cantato qualche anno prima, togliendosi la vita. Qualche mese prima era uscito "Closer", il disco più riuscito nella breve storia della band di Manchester. In due anni il complesso inglese era passato da un punk grezzo a una musica ricca di atmosfere cupe, che sembrava rifarsi ai Velvet Underground, fino a una new wave indefinibile. Gemme di "Closer"? Il ritmo martellante, con assoli di chitarra angoscianti, di "Atrocity Exhibition" (ispirato a un racconto di Ballard) e la preghiera elettronica di "The Eternal", dedicato a chi non c'è più. A proposito: la copertina è la fotografia di un sepolcro del Cimitero Monumentale di Staglieno a Genova
. Diversi fan dei "Joy" ancora adesso la vanno a visitare....
Stanford, California, 1 maggio 2010. E' molto affollata la riunione internazionale imperniata sui 10000 m. Tre batterie, cosa inusuale per i tempi. Nella prima serie si viaggia subito a ritmi alti : il keniano Samuel Chelanga, il canadese Simon Bairu, Galen Rupp passano in 13'35" a metà. Li segue un mezzofondista alto, muscoloso, all'esordio in gara. Si tratta di Chris Solinsky, dello Wisconsin, che indossa la mitica canottiera verde con il pino stilizzato dell'Athletics West. Lo segue, a bordo campo, Alberto Salazar. Gli occhi della folla sono tutti su Rupp. Sembra maturo il record americano. A circa un chilometro dalla conclusione in testa Rupp, Solinsky, Chelanga. E qui avviene l'imprevedibile. Chris si allarga e supera Rupp e Chelanga. Se ne va con una progressione devastante: 1'00" il 400 metri intermedio. Salazar inizia a sbracciarsi, il pubblico è in delirio. Quasi 80 metri il "gap" su tutti. Ma è nell'ultimo giro che il Carneade diventa re: 54"00 , secondi quasi scanditi dall'applauso della folla. Alla fine Solinsky taglia il traguardo in 26'59"60, record americano, primo mezzofondista a scendere sotto il limite dei 27'00" a non essere nato nel continente africano! Straordinario. Peccato che Chris sia stato una meteora.....