Nel libro "L'arte di correre" di Hiromi Murakami si accenna al grande Toshihiko Seko, che negli anni ottanta fece la storia della maratona vincendo non solo " in casa" a Fukuoka e Tokyo, ma anche a Boston, Chicago e Londra.Toshihiko, capace di allenamenti massacranti e anche della migliore prestazione mondiale dei 25 km su pista con un avveniristico 1h13'55" nel 1981, che però nella rassegna olimpica non andò oltre il nono posto a Seoul nel 1988. La sua eredità fu presa da Koichi Morishita, secondo all'Olimpiade di Barcellona dopo un grande confronto con il sud coreano Hwang. Poi, a livello maschile, continui miglioramenti cronometrici fino al 2h04'56" di Kengo Suzuki nel 2021. Domenica la grande occasione di correre in casa a Sapporo, e di riportare, dopo il 1936, il primo posto nella terra del Sol Levante, dove la gara dei 42,195 chilometri è quasi occasione di culto.
Tokyo ha sempre portato bene alla marcia azzurra. A noi piace ricordare la vittoria di un pioniere come Abdon Pamich, nato a Fiume (l'odierna Rijeka in Croazia nel 1933), e poi rifugiato in Italia dopo l'annessione della città all'allora Jugoslavia di Tito. "Abbèdon", come veniva chiamato, conquistò 40 titoli italiani nel tacco e punta fra 10, 20 e 50 chilometri, per poi conoscere il giorno dei giorni il 17 ottobre 1964 nella Cinquanta chilometri di Tokyo, quando vinse l'oro con 4h11'12" dopo lotta strenua con l'inglese Nihill. Marciatore esemplare, dotato di grande stile, divenne, sotto la guida del genovese Malaspina, un'icona dello sport italiano. E' bello ricordare tale impresa proprio oggi, giovedì 5 agosto 2021, quando Massimo Stano trionfa nella 20 chilometri di Sapporo!
Si è battuto alla grande nella semifinale dei 400 metri Davide Re, chiudendo al quinto posto in 44"94, suo terzo tempo di sempre. Da qualche mese non si vedeva in tale condizione il velocista nato nella Maurina Imperia, e quindi Davide non si può rimproverare niente. Certo, resta l'amarezza di essere stato il secondo degli esclusi, ma il ragazzo che si allena a Rieti ha fatto una grande gara.
Abbiamo ancora negli occhi i magnifici dieci minuti , a Tokyo, durante i quali, dopo l'oro di Tamberi nell'alto, si assiste alla meravigliosa volata di Marcell Jacobs nei cento metri. Ebbene, 41 anni fa ci fu un momento assai simile, nell'Olimpiade di Mosca. Nell'alto la gara fu vinta dal semisconosciuto tedesco est Gerd Wessig con la straordinaria misura di 2.36, allora record mondiale. Pochi minuti dopo, ecco entrare nello Stadio Olimpico un altro tedesco est, Waldemar Cierpinski, che vinse la maratona in 2h11'03". I due si abbracciarono, proprio come Gimbo e Marcell domenica 1 agosto 2021. Certo, quella di Waldemar era una distanza un pò più lunga, comunque fu un trionfo quasi in contemporanea..... Come ieri.
A Godiaco fanno festa Zulian e la Nobile.Il Trofeo Pieve San Zaccaria ha colmato un buco di oltre un anno e lo ha fatto non senza fatica, organizzando l’evento in un breve periodo, ottenendo tutti i permessi e confrontandosi anche con condizioni climatiche complicate. Per questo avere portato a termine l’evento è un grande titolo di merito, sia per chi partecipava, sia per chi lo ha allestito, con l’orgoglio di avere ricostruito un pezzo di atletica non solo nella provincia pavese.
A Godiasco (PV), la 37esima edizione della manifestazione offroad, per la prima volta inserita nel calendario nazionale Fidal, prevedeva due percorsi. Su quello principale, di 20 km, il migliore è stato Alex Zulian, uno dei favoriti della vigilia: il portacolori della SS Vittorio Alfieri Asti ha chiuso in 1h46’51” precedendo di 47” Davide Morellini (Vegan Runners) e di 4’02” Abdel Aziz Meliani (Gp Garlaschese). Fra le donne conferma della campionessa uscente Clara Nobile (Atl.Iriense Voghera): la vincitrice del 2019 ha fatto fermare i cronometri sul tempo di 2h012’40”, alle sue spalle sono giunte Silvia Marina Malagoli (Gp Garlaschese) a 15’36” e Sabrina Spreafico (Atl.Tidiesse) a 20’07”. Nel percorso di 8 km il primato è andato a Alessandro Bossi (Gp Garlaschese) in 28ì27” con appena 7” su Enrico Gabriele Ponta (Atl.Novese) e 2’11” su Fabio Giani (Running Oltrepo’), mentre nella gara femminile ha prevalso Nicoleta Diana Sanda (Running Saronno) in 37’35” battendo Erica Conti (Gp Garlaschese) di 11” e Michela Sturla (Running Saronno) di 2’01”.Sono stati oltre 200 i concorrenti presentatisi al via della manifestazione lombarda, intitolata alla memoria del Dottor Angelo Torlasco e andata in scena anche grazie al sostegno del Comune di Rocca Susella, della Pro Loco di Rocca Saxillae, del comitato Sempre in Marcia e soprattutto dei tanti volontari dell’Atletica Pavese che hanno permesso che una classica podistica dalla lunga storia potesse sopravvivere.
L'ex azzurro di corsa in montagna Vincenzo Scuro (Gabbi Ponteggi) ha impreziosito l'albo d'oro della 40° Marcia Alpina di Davagna , scrivendo domenica 1 agosto il nome nell'albo d'oro della manifestazione riproposta da Claudio Vassallo dei Maratoneti Genovesi. In 27'07" Scuro ha domato le salite dell'Alta Val Bisagno distanziando un altro piemontese, Andrea Mandrino dell'Atletuca Alessandria e poi, nell'ordine, Marco Parodi, primo ligure, quindi Fabio Ientile (Atletica Levante) e Federico Descalzo (Zena Runners). Fra le donne successo di Laura Scarafone (Rensen) in 32'38" davanti alla rientrante Benedetta Balostro (Maratoneti Genovesi), 34'39", a Susanna Scaramucci (Maratoneti Genovesi) e a Luisa Meirana (Delta).