Palestre- Gli impianti di atletica indoor , siano essi rettilinei coperti o più articolati palazzi dello sport, non sono in alcun mondo assimilabili alle palestre, e quindi come tali non sono sottoposti alle chiusure previste dal recente Dpcm.
Accesso agli impianti di atletica leggera. L’accesso sarà consentito previa misurazione della temperatura corporea e rilascio dell’autocertificazione che ora ha validità di dieci giorni
http://www.fidal.it/upload/files/2020/Allegato%201%20Bis%20Autodichiarazione%20agg.27ottobre.pdf
Modalità di svolgimento degli allenamenti individuali indoor. La Fidal , oltre a raccomandare di programmare le attività di allenamento per fasce orarie, limitando l’accesso allo spogliatoio e vietando l’utilizzo delle docce, ritiene di dovere applicare i parametri superficie/atleta/tipologia di attività. In base ai parametri c’è la seguente classificazione:
ATTIVITA’ DI ELEVATO DINAMISMO. (50 mq/atleta, tecnico escluso).Con questo parametro in un impianto indoor a anello di circa 3.500 mq, si potranno allenare solo 70 atleti.In un impianto rettilineo indoor di 589 mq( 80 mx7.37 m) potranno allenarsi contemporaneamente 12 atleti che potranno essere raddoppiati laddove le attività di recupero possano essere effettuate all’esterno del rettilineo stesso.
ATTIVITA’ DI ALLENAMENTO DI MODERATO IMPEGNO METABOLICO IN POSTAZIONE FISSA O CIRCUITO. Per queste attività la Fidal raccomanda un parametro superficie/atleta pari a 16 mq. Il rettilineo di 589 mq per questa tipologia di allenamento consentirebbe la contemporanea presenza di 37 atleti.
ATTIVITA’ DI ALLENAMENTO A ELEVATO IMPEGNO METABOLICO IN POSTAZIONE FISSA O IN CIRCUITO. Per queste attività la Fidal raccomanda un parametro superficie/atleta pari a 20 mq. In questo caso il rettilineo di 589 mq consentirebbe la presenza contemporanea di 29 atleti.
MODALITA ‘ DI SVOLGIMENTO DEGLI ALLENAMENTI INDIVIDUALI OUTDOOR. E’ responsabilità di ogni gestore/proprietario di impianto accertarsi che a ogni atleta e tecnico siano garantite le ideali condizioni di allenamento, nel rispetto del distanziamento.La mascherina deve essere indossata da quanti altri non atleti e atleti non in allenamento presenti all’interno di ogni impianto sportivo.
L’organizzazione delle organizzazioni indoor al momento non è programmabile e si resta in attesa del prossimo Dpcm.
Domenica 27 ottobre 1985. Orlando Pizzolato non è un Carneade, ma parte da numero uno dal ponte di Verrazano per la maratona più famosa al mondo. E la gara prende subito una fisionomia ben precisa: in testa Ahmed Salah di Gibuti, vincitire in Coppa del Mondo a Hiroshina, tutti gli altri a inseguire. Il ritmo del mezzofondista africano è folle, a un certo punto accumula due minuti di vantaggio, poi a poco a poco Orlando emerge dal gruppo degli inseguitori. "Pizzowhat", come lo chiamarono speaker poco informati un anno prima, bracca Salah. E il miracolo italiano avviene all'ingresso del Central Park, laddove la folla acclama e incita i concorrenti nello sforzo conclusivo. Ancora una volta Salah è l'eterno secondo, un ruolo scomodo al quale si dovrà abituare come in occasione, tre anni dopo, del mondiale di Dinsamo. Pizzolato lo sotpassa all'entrata del Central Oark per andare a vincere in 2h11'34", acclamato dal pubblico. Ahmed Salah è secondo in 2h12'29".